"L'agricoltura è in ginocchio", all'Idroscalo tornano i trattori in strada

"L'agricoltura è in ginocchio", all'Idroscalo tornano i trattori in strada

di Elisa Straini
Di nuovo a Linate a vent’anni di distanza e - è la loro denuncia - problemi quasi immutati per il settore che, anzi, «vive ormai una crisi strutturale». Alcune centinaia di allevatori e produttori di latte delle regioni del Nord, con i loro trattori e le loro bandiere, si sono ritrovati ieri all’Idroscalo, a pochi metri dall’aeroporto per ricordare la “grande manifestazione” con cui nel ‘97 per 15 giorni paralizzarono di fatto il terminal e le zone limitrofe, per denunciare le difficoltà del comparto, allora schiacciato tra multe per le quote latte e costi di produzione “sproporzionati” rispetto ai prezzi al consumo.

«Una protesta epocale», la definiscono ora. «Sentivamo il bisogno di ritrovarci qui - ha spiegato ieri il portavoce Roberto Cavaliere - perché Linate è stato un grande inizio, da lì abbiamo costruito strutture organizzative alternative all’apparato agricolo di quel tempo». Accanto al momento celebrativo però, riuniti nelle loro associazioni come Copagri e produttori della Pianura Padana, gli allevatori - alcuni di loro erano presenti anche nel ‘97 - ieri hanno rinnovato la protesta perché «da allora sono cambiati 12 ministri dell’agricoltura - hanno ricordato - ma l’agricoltura è ancora in ginocchio».

«Il nostro slogan allora era “mungiamo per legittima difesa” e ancora oggi lo è. Anche stamattina prima di venire qui abbiamo munto sapendo di andare in perdita. È vergognoso - hanno detto - che in vent’anni non sia cambiato nulla». Sott’accusa, ieri come oggi, le politiche dell’Unione Europea, «la nostra bestia nera», l’hanno definita, ma anche il Governo e le Regioni «incapaci di tutelare la filiera e il made in Italy». «Non è cambiato nulla però non ci scoraggiamo - ha assicurato il loro portavoce Cavaliere - e andiamo avanti con la nostra battaglia».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Febbraio 2017, 10:21
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