Strage a Niguarda, 20 anni a Kabobo:
i legali rinunciano al ricorso in Cassazione
di Angela Calzoni
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione.Condannato in primo grado con rito abbreviato, il ghanese, tramite i suoi legali Francesca Colasuonno e Benedetto Ciccarone, aveva fatto ricorso in appello. Nel gennaio 2015 il verdetto era stato confermato anche dalla corte d'Assise e d'Appello di Milano, ma i difensori di Kabobo avevano presentato un nuovo ricorso davanti alla Suprema Corte, chiedendo per il loro assistito le attenuanti generiche e una conseguente riduzione della pena.
Al momento della discussione davanti ai giudici in ermellino di Piazza Cavour, però, nessuno di loro si è presentato in udienza, rinunciando così al terzo grado di giudizio. Anche i termini per presentare nuove istanze sono scaduti il 22 marzo scorso. Kabobo quindi non ha più margini di manovra: dovrà scontare 20 anni di carcere per triplice omicidio e, una volta espiata la pena, resterà per altri 3 anni in una casa di cura e custodia.
Nel corso del processo era emerso che il ghanese è affetto da schizofrenia paranoide e i giudici gli hanno riconosciuto la semi infermità mentale anche se dalla perizia psichiatrica è emerso che quando ha aggredito i passanti a picconate, era capace di intendere e di volere. La prossima tappa per Kabobo, detenuto nel carcere a San Vittore, sarà una nuova udienza davanti alla Cassazione. Questa volta gli ermellini dovranno valutare se confermare o meno la condanna a 8 anni inflitta dalla Corte d'Appello di Milano per il tentato omicidio di altri due abitanti di Niguarda, che la mattina dell'11 maggio 2013 erano riusciti a scappare e salvarsi dalla sua furia omicida.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Aprile 2016, 08:56
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