Corona e il tesoretto non dichiarato, la Cassazione: "Resta in carcere"

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di Angela Calzoni
Fabrizio Corona deve restare in carcere, almeno per il momento, ma, come spiegano i suoi legali, è il risultato di «una scelta processuale» della difesa. Questa mattina, infatti, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dall’ex re dei paparazzi contro la decisione presa il 27 ottobre scorso dal Tribunale del Riesame di Milano, che non aveva revocato la misura cautelare in carcere per Corona.

La decisione è stata inevitabile, ha spiegato il suo avvocato Ivano Chiesa, che ha deciso di ritirare il ricorso presentato alcuni mesi fa. La ragione? «Si tratta di una decisione che attiene alla nostra strategia processuale» ha spiegato.

L’ex agente fotografico, che nel 2015 aveva ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali, è stato arrestato il 10 ottobre scorso con l’accusa di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. A casa della sua collaboratrice Francesca Persi, ora ai domiciliari, la polizia aveva trovato 1,7 milioni di euro nascosti in un controsoffitto. Altri 900mila euro in contanti, poi, sono stati depositati in due cassette di sicurezza in Austria.

Gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti hanno spiegato fin da subito che quei soldi erano frutto dei pagamenti in nero per le serate e le ospitate nei locali di mezza l’Italia. Il processo a carico di Corona riprenderà il 9 marzo. Sul banco dei testimoni dovranno sfilare gli oltre 200 testimoni tra cui l’ex compagna Belén Rodriguez.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Marzo 2017, 10:40
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