Coppia dell'acido, il bimbo nato e subito tolto
alla madre. La nonna: "È stata una crudeltà"

Coppia dell'acido, il bimbo nato e subito tolto alla madre. La nonna: "È stata una crudeltà"
Martina Levato, la ragazza condannata per le aggressioni con l'acido, e il suo bambino, nato la notte scorsa, non potranno stare insieme fino a una decisione del Tribunale dei minori, che avverrà in tempi brevi nell'ambito di un procedimento per l'adottabilità. Sono le indicazioni date dal pm di turno dei minori, Annamaria Fiorillo, e che - è stato spiegato - sono «di prassi» in casi delicati come questo. Una decisione del Tribunale dei minori potrebbe intervenire già lunedì.







La notte scorsa Martina Levato ha visto solo per pochi istanti il figlio avuto dal fidanzato-complice Alexander Boettcher, condannato con lei, e poi Achille (così intenderebbero chiamare il neonato) le è stato portato via.



Martina Levato, una volta dimessa dell'ospedale sarà portata all'Icam, la struttura per madri detenute con figli piccoli di Milano. Era stato il pm titolare delle indagini, Marcello Musso, a fornire questa indicazione poi approvata dal gip e dal Tribunale del Riesame. I giudici dei minori dovranno decidere se il neonato possa stare con la madre all'Icam o debba invece essere adottato da un'altra famiglia. Una soluzione questa che vede l'avversità dei nonni che hanno più volte detto di volersi fare carico del piccolo.



La madre di Martina è «sconvolta» per via del fatto che sua figlia e il bambino che ha dato alla luce la notte scorsa siano stati separati subito dopo il parto. lo ha spiegato il legale della donna, Laura Cossar. «È profondamente amareggiata per il trattamento che ha subito - ha detto l'avvocato Cossar - a Martina non è neanche stato consentito di allattarlo».



È stata «una crudeltà» quella di separare Martina Levato dal suo bambino dopo il parto, secondo la madre del fidanzato e padre del piccolo, Alexander Boettcher. Patrizia Ravasi chiede «un minimo di umanità» nei confronti della studentessa in carcere per le aggressioni con l'acido.



Il provvedimento del Tribunale dei minori è preso nell'interesse del neonato, viene definito «di prassi» nell'attesa che i giudici prendano una decisione riguardo a chi sarà affidato il bimbo. Per Vincenzo Levato, sua moglie e la figlia Martina, detenuta dopo la condanna a 14 anni per le aggressioni all'acido, però, «separare un bimbo dalla madre provoca un dolore mostruoso».



«Senza spiegazioni - racconta tra le lacrime Vincenzo Levato -. E siamo anche stati trattati con ostilità dal personale della clinica, quasi fossimo appestati, come il bambino che non abbiamo potuto toccare». I legali dei nonni materni e della madre di Boettcher, Laura Cossar e Valeria Barbanti, sono sul piede di guerra per evitare che il bimbo sia adottato da un'altra famiglia. Boettcher, però, dovrebbe prima poterlo riconoscere per avere un titolo per intervenire. I nonni hanno più volte detto che intendono occuparsene.



Martina Levato intanto rimane alla clinica Mangiagalli e, una volta dimessa, dovrebbe andare all'Icam, l'istituto a detenzione attenuata per madri con figli piccoli, come sollecitato dal pm Marcello Musso. Se, però, avrà con sè il figlio; altrimenti dovrebbe tornare in carcere. La decisione del tribunale minorile è prevista in tempi brevi, forse già all'inizio della settimana prossima.



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Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Domenica 16 agosto 2015




Ultimo aggiornamento: Domenica 16 Agosto 2015, 15:41