Amianto, Pirelli colpevole: condannati
11 dirigenti per la morte di 24 operai

Amianto, Pirelli colpevole: condannati ​11 dirigenti per la morte di 24 operai

di Giammarco Oberto
Sono responsabili della morte degli operai per mesotelioma pleurico legato all'esposizione all'amianto negli stabilimenti milanesi della Pirelli.





Fine di un lungo calvario giudiziario: alla lettura della sentenza del Tribunale i parenti delle vittime hanno esultato e si sono abbracciati in aula. Sono undici gli ex dirigenti della Pirelli condannati a pene tra i 3 e i 7 anni e 8 mesi di reclusione in relazione a 24 casi di operai deceduti o che si sono ammalati di forme tumorali per aver respirato fibre di amianto nelle fabbriche di via Ripamonti e viale Sarca.



Gli imputati rispondono a vario titolo di cooperazione in omicidio colposo aggravato e in lesioni gravissime. Sono stati tutti componenti del consiglio di amministrazione della Pirelli tra il 1979 e il 1989. Sono Ludovico Grandi (4 anni e 8 mesi) e Gianfranco Bellingeri (3 anni e sei mesi), amministratori delegati negli anni '80, Guido Veronesi (6 anni e 8 mesi), fratello dell'oncologo ed ex ministro Umberto, Gabriele Battaglioli (3 anni), Piero Giorgio Sierra (6 anni e 8 mesi), Omar Liberati (3 anni e 6 mesi), Gavino Manca (5 anni e 6 mesi), Armando Moroni (3 ani), Roberto Picco (3 anni), Carlo Pedone (3 anni) e Luciano Isola (7 anni e 8 mesi, la pena più consistente).



I giudici della sesta sezione penale hanno accolto la ricostruzione del pm Maurizio Ascione - che chiedeva pene fino a otto anni - secondo la quale gli operai sono morti a causa dell'inalazione di fibre di amianto mentre lavoravano. Il collegio ha anche condannato tutti gli imputati al risarcimento delle parti civili in solido con il responsabile civile Pirelli Tyre spa, disponendo una provvisionale di anticipo sulla quantificazione da stabilire in sede civile di 520mila euro.



Secondo una consulenza svolta dall'Asl che ha evitato un'iniziale richiesta di archiviazione, gli operai che poi si sono ammalati rimanevano «esposti per tutta la giornata lavorativa e senza l'adozione di adeguati sistemi di aspirazione o protezione individuale alle fibre di amianto aerodisperse nell'ambiente».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Luglio 2015, 09:44
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