Rogo a Pomezia, la Lorenzin: "Nessuna dispersione di amianto"

Rogo a Pomezia, la Lorenzin: "Nessuna dispersione di amianto"

di Lorena Loiacono
«Non c'è stata dispersione di amianto». A certificarlo è il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. È la prima buona notizia che, a quasi una settimana di distanza dal rogo di Pomezia, arriva dai risultati delle analisi svolte nell'area di quell'impianto di rifiuti Eco X andato alle fiamme: l'amianto presente nelle lastre che coprivano il tetto non si è disperso nell'aria. 

Ed era questo il timore più grande che, in attesa dei riscontri scientifici, aveva già provocato il blocco preventivo di raccolta e vendita degli ortaggi e della frutta dell'area. Ad assicurarlo è il Centro di riferimento Regionale Amianto, CRRA, che ha comunicato alla ASL Rm6 i dati relativi agli accertamenti sulla possibile aero dispersione di fibre di amianto: i risultati degli accertamenti con le micro fotografie non confermano una significativa dispersione di fibre di amianto all'intorno dello stabilimento. Il monitoraggio comunque non si ferma, continuerà nei prossimi giorni e arriveranno aggiornamenti dalle nuove verifiche. Intanto però la Asl Roma 6 ha chiesto con urgenza al sindaco di Pomezia di rimuovere i resti di quelle lastre in cemento-amianto e di bonificare l'area, a tutela della salute pubblica. 

Pomezia allora prova a ripartire: il sindaco Fabio Fucci ha firmato anche l'ordinanza per la riapertura di tutte le scuole dove sono state ultimate le pulizie straordinarie disposte dal Comune, lasciando chiusi oggi solo quelle dove non sono finiti gli interventi di bonifica. Resta invece valido il divieto, previsto dal Campidoglio, di acquistare derrate alimentari per la ristorazione scolastica nel raggio di 5 km dal disastro. Così come resta il divieto di raccolta e pascolo nei 5 km. Un danno inevitabile per i produttori che, nell'area pontina interessata, sono oltre 150. 

L'allarme parte da Coldiretti che chiede di togliere i divieti: «Ora occorre al più presto rimuovere il divieto che sta provocando gravi perdite agli incolpevoli agricoltori e agli allevatori. I primi risultati sono incoraggianti per i cittadini e le oltre 150 aziende agricole impegnate di un territorio di almeno 4mila ettari coltivati, interessati dall'ordinanza restrittiva nel territorio comunale. La stessa sollecitudine, che si è avuta nell'esecuzione delle analisi e nella diffusione dei risultati, è auspicabile ora anche per l'identificazione delle responsabilità e per il rimborso dei pesanti danni diretti, indiretti e di immagine subiti dagli agricoltori dentro e fuori il perimetro dell'area fissata dall'ordinanza».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Maggio 2017, 17:03
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