Pompei, sito chiuso per un'assemblea sindacale:
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Pompei, sito chiuso per un'assemblea sindacale: i turisti restano fuori tutta la mattina
Gli scavi di Pompei vengono chiusi al pubblico a causa di un'assemblea sindacale e per tutta la mattina circa duemila turisti hanno atteso di poter entrare per la visita. Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, ha parlato di «danni gravissimi, non solo economici».











Ieri mattina sembravano scongiurate le due mattinate di chiusura degli Scavi: la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia aveva scongiurato lo stop degli ingressi utilizzando del personale dell'Ales e molti custodi avevano disertato l'assemblea sindacale, garantendo la sicurezza delle domus aperte. Poi la «rottura tra sindacati e amministrazione» si sarebbe verificata questa mattina, a causa di dichiarazioni pubbliche del soprintendente Massimo Osanna. Ai cancelli di tutti i siti archeologici vesuviani si sono formate lunghe file, con tensioni per il mancato annuncio, che solitamente precede la protesta. Mancavano persino i cartelli di avviso alle biglietterie.

Disagi gravissimi per turisti e tour operator non avvisati dell'improvviso cambio di programma delle rappresentanze sindacali aziendali.



LE RAGIONI DELLA PROTESTA Si è conclusa la protesta dei sindacati che oggi si sono riuniti in assemblea provocando la chiusura dei cancelli d'ingresso degli scavi e gravi disagi a turisti e tour operator. I lavoratori della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia hanno adottato una decisione inedita e, cioè, di lavorare a costi inferiori rispetto alle maestranze della Scabec (società in house della Regione Campania) a cui sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne.

«I dipendenti della Soprintendenza lavoreranno di sera a costi inferiori e terranno aperte anche più domus di quelle assicurate dalla Scabec», ha spiegato il rappresentante sindacale aziendale della Cisl, Antonio Pepe. «La nostra sarà una 'protesta al contrario', anziché restare chiusi lavoreremo di più e pagati di meno. Vediamo se così il Mibact ci darà ascolto», ha concluso Pepe.



FRANCESCHINI: "DANNI INCALCOLABILI" «Un danno incalcolabile», spiega il ministro della cultura, «che rischia di vanificare quei risultati straordinari raggiunti nell'ultimo anno che hanno rilanciato l'immagine di Pompeinel mondo. Non è possibile organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa così - conclude Franceschini - fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa de male al proprio paese».



PUGLISI (UNESCO): "VERGOGNA SINDACATI" «I sindacati si vergognino per quanto accaduto questa mattina. I diritti nel mondo del lavoro sono sacrosanti, ma non possono essere esercitati a scapito di turisti e cittadini. Anche loro hanno il diritto di essere informati e non 'torturati' sotto il sole cocente senza poter accedere agli scavi». Lo ha dichiarato Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Italiana Unesco. «Credo che il danno di immagine sia immenso e che chi fa migliaia di chilometri per venire a visitare le bellezze del nostro Paese non meriti un simile trattamento. Queste faccende sono di competenza del Governo, che mi auguro intervenga affinché non si ripetano mai più. La questione si sta trascinando da troppo tempo: ora bisogna che intervengano i fatti, altrimenti chi ne pagherà le conseguenze è anche la credibilità della politica», conclude Puglisi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Luglio 2015, 17:44
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