Borsellino, 24 anni fa la strage di via d'Amelio.
Mattarella: "Possiamo sconfiggere la mafia"

Una corona di fiori per Borsellino, a 24 anni da via d'Amelio
Il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha deposto una corona di fiori presso la lapide, all'interno del Reparto Scorte della caserma Pietro Lungaro, in occasione delle commemorazioni della strage di via D'Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Alla cerimonia sono presenti, tra gli altri, il questore Guido Longo, il vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e alcuni familiari delle vittime tra cui Manfredi Borsellino, figlio di Paolo.
 
 

«Mantenere viva la memoria di questi fatti serve a rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita, ai familiari che hanno avuto l'oltraggio di essere separati dai loro affetti», ha detto il capo della polizia, Franco Gabrielli, oggi a Palermo per la commemorazione della strage di via D'Amelio. «La criminalità pervasiva per lungo tempo l'ha fatta da padrone ed è sempre pronta a recuperare terreno. La memoria non è una ritualità. Non è una data sul calendario, ma un'occasione per rinnovare un impegno».

RENZI: ITALIA NON DIMENTICA «Paolo Borsellino. La sua professionalità. E i suoi agenti: Emanuela, Agostino, Vincenzo, Walter, Claudio. L'Italia non dimentica #19luglio». Lo scrive Matteo Renzi su twitter nel 24/mo anniversario dell'attentato di via D'Amelio.
MATTARELLA  «Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia. Lo Stato e la società hanno gli anticorpi per colpire e sconfiggere tutte le mafie. Il diritto e l'ordinamento democratico costituiscono garanzie, oltre che irrinunciabili presidi di civiltà. Sta alla responsabilità di tutti procedere con coerenza e determinazione. Lo spirito di unità tra le forze migliori della comunità è indispensabile in questo impegno prioritario». È quanto afferma Sergio Mattarella, in un messaggio per l'anniversario della strage di via D'Amelio. 
 

«L'assassinio di Borsellino, delle donne e degli uomini della scorta, costituisce una ferita grave inferta nel corpo della democrazia italiana. L'azione e l'esempio di queste personalità costituiscono un'eredità ricca e positiva, a cui hanno potuto attingere tanti altri servitori dello Stato, e, insieme a loro, numerosi cittadini e tanti giovani. Dobbiamo essere consapevoli di questo patrimonio e impiegarlo perché la vittoria sulla criminalità sia piena. Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Luglio 2016, 13:02
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