Macerata, trovato carbonizzato in un sacco.
Era scomparso da un mese: è stato ucciso

Commerciante scomparso trovato carbonizzato in un sacco: è stato ucciso
SAN SEVERINO MARCHE - E' stato ritrovato carbonizzato e rinchiuso in un sacco, nella Valle dei Grilli, nell'alto Maceratese, tra San Severino Marche e Castelraimondo, Pietro Sarchi, il commerciante di pesce scomparso dal 18 giugno scorso.







E' quanto filtra dalle prime indiscrezioni sulla scomparsa del commerciante. Le ricerche si erano fin dal primo momento indirizzate nel Maceratese, dove aveva consegnato il pesce a una cliente. Poi più nulla.



Fin da subito gli investigatori avevano capito Sarchiè non poteva essersi allontanato volontariamente. L'uomo, uscito intorno alle due del mattino dalla sua abitazione, avrebbe infatti potuto usufruire di almeno sei ore di tempo per allontanarsi senza essere cercato. Invece aveva raggiunto il porto di Porto San Giorgio, comprato il pesce, caricato sul furgone e raggiunto l'area di vendita, fermandosi a fare gasolio e prendere il caffè e iniziando con il giro di consegne. Aver deciso, a quel punto, alle otto del mattino, di lasciare tutto e andare via non avrebbe avuto alcun senso.

Le ricerche sono iniziate fin da subito. Gli inquirenti hanno lavorato per identificare le auto che sono transitate subito dopo di lui di fronte all'autovelox di San Severino che ha immortalato il passaggio del suo furgone. Indagini serrate e a tutto campo fino al ritrovamento di poco fa. I familiari si erano rivolti anche alla trasmissione Tv "Chi l'ha visto?", purtroppo il tragico epilogo.



ESECUZIONE È stato vittima di una vera e propria esecuzione Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce 62enne, originario di Porto San Giorgio (Fermo) ma da tempo residente a San Benedetto del Tronto, scomparso il 18 giugno e ritrovato cadavere ieri in una zona isolata nelle campagne di San Severino Marche (Macerata). Sembra infatti che l'uomo abbia un foro provocato da un colpo d'arma da fuoco alla testa. Anche le modalità dell'occultamento e il tentativo di bruciare i resti fanno pensare a qualcosa di più di una rapina.



Il corpo era stato infilato in un sacco di plastica per l'immondizia e ricoperto di terra (non è stata scavata una fossa) e con un vecchio materasso sopra. Nonostante questo, gli animali selvatici si sarebbero accaniti sul cadavere, a cui mancherebbero le braccia. Nella zona proseguono le attività di scavo e altre analisi da parte dei 'repertatorì del Reparto operativo dei carabinieri di Macerata, coordinati dal comandante Leonardo Bertini, cui alcuni giorni fa il procuratore capo Giovanni Giorgio aveva delegato le ricerche dopo che si erano interrotte perchè fino a quel momento non avevano portato a nulla. Giorgio aveva riaperto il fascicolo sulla base della denuncia per sequestro di persona presentata dai familiari di Sarchiè. Carabinieri, vigili del fuoco e uomini del corpo forestale avevano così ripreso le battute, soprattutto a piedi, in una zona ricompresa tra Pioraco, Sefro e San Severino Marche, con l'ausilio dei cani molecolari e un elicottero che dall'alto ha effettuato una serie di riprese. Ieri la svolta, in una zona isolata e particolarmente impervia, cui si accede da uno stradello in terra battuta. Si pensa che Sarchiè sia stato ucciso altrove, ma sempre in quell' area, il giorno stesso della scomparsa e portato poi - forse uno-due giorni più tardi - in località Valle dei Grilli, dove è stato trovato. Tutto fa comunque pensare a un omicidio premeditato. Del furgone con cella frigorifera su cui il commerciante trasportava il pesce destinato ai clienti della zona non c'è traccia, come pure del suo telefono cellulare, che risulta inattivo dal 18 giugno, quando l'uomo ha fatto perdere le proprie tracce. Sarchiè lavorava da 30 anni in quella zona, e aveva una clientela fissa e consolidata. Le indagini non escludono alcun movente: da quello economico a al movente passionale.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Luglio 2014, 09:19