Loris, perquisizione a casa della madre.
"Il bimbo mai salito sull'auto" -Foto/Video

Loris, perquisizione a casa della madre. "Un video la smentisce"

di Giammarco Oberto
ROMA - C’è un video che spariglia le carte del giallo di Ragusa. Nell’oceano di filmati che la procura sta esaminando - si parla di almeno 4 terabyte di immagini - ce n’è uno che ribalta del tutto la versione che la madre del piccolo Loris racconta da sabato e che ha ripetuto anche martedì sera agli inquirenti: «Quante volte ve lo devo ripetere - insiste Veronica Panarello - Loris è uscito con me da casa, l’ho lasciato vicino a scuola e quando sono andato a riprenderlo all’uscita, lui non c’era».









Il filmato di una telecamera piazzata davanti a casa Stival a Santa Croce Camerina racconta un’altra storia. Sono le 8,15, la donna e i due figli escono da casa in via Garibaldi. Ma Loris sembra litigare con la madre e non sale sulla Polo nera. Anzi si dirige di nuovo verso casa. La madre mette in moto e parte solo con il più piccolo, che poco dopo lascerà in una ludoteca in paese. Su questa contraddizione gli inquirenti insistono molto. Ieri hanno riascoltato anche la vigilessa in servizio davanti a scuola: ricorda la Polo nera della Panarello, ma non di aver visto il bimbo.









E c’è un’altra domanda che si fanno i carabinieri? Perché quando la Panarello si è accorta che il figlio non era a scuola è andata direttamente dai vigili senza chiedere alle maestre notizie di suo figlio? Veronica Panarello non è indagata, dice il suo legale Francesco Villardita: «Lei è parte lesa». Lo stesso però ieri la sua casa è stata oggetto di una minuziosa perquisizione. «Un accertamento urgente» lo chiamano i carabinieri, che sono rimasti a casa Stival per tre ore.





Smentito dalla procura che ci fosse un indagato per il delitto, per ora l’avviso di garanzia lo ha ricevuto solo Orazio Fidone, il cacciatore che ha scoperto il corpo del piccolo al Vecchio Mulino fuori dal paese: in realtà è indagato solo per detenzione di munizioni. Fidone si dice sereno, e l’intero paese lo difende. «Ho un alibi per il giorno della scomparsa di Loris ed è anche facilmente verificabile - dice il cacciatore - quella mattina sono andato a Vittoria, controllate le telecamere».











La procura ha messo in campo il massimo sforzo per risolvere il caso: a Ragusa sono arrivati gli ufficiali del Ros che hanno già indagato sul caso di Yara Gambirasio e sull’attentato della scuola di Brindisi. E mentre i carabinieri scavano, Santa Croce Camerina cerca di tornare alla normalità. I bambini della scuola di Loris sono seguiti da un pool di psicologi per «elaborare il lutto». «Loris era una ragazzino ben integrato nella classe e i compagni gli volevano bene - dice uno degli psicologi, Franco Di Martino - era un po’ pigro e introverso, ma molto impegnato a scuola».







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Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Dicembre 2014, 09:42
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