Si schianta contro un tir, morte la moglie
e la mamma: "Ha fatto una cavolata"
Parole dure, quelle pronunciate da un familiare di Raffaele Iazzetta, 49 anni, originario di Casalnuovo, che quindici anni fa ha deciso di trasferirsi a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, insieme alla moglie Antonietta Renga, 44 anni, e alla mamma Raffelina Ciardiello di 65 (entrambe decedute nel terribile schianto di Ferragosto), dove sono nate anche F. e R., le sue due bambine di 12 e otto anni.
Che, da Ferragosto, combattono contro la morte nella rianimazione del Santobono, attaccate ai respiratori e in coma farmacologico per ridurre i danni dei traumi cranici e quelli delle numerose fratture riportati dalle due ragazzine nell’impatto della Ford Focus guidata dal papà che nel devastante frontale si è letteralmente incastrata sotto la cabina di guida di un tir, nella zona di Gaudello, tra Acerra e Caivano. Sotto un cielo livido, sferzata dagli scrosci della burrasca d’agosto, Casalnuovo sembra ancora più deserta del solito, quasi spettrale. Pochissimi pedoni e traffico inesistente.
Nella zona di via Roma, dove fino al novembre del 2000 abitava Raffaele Iazzetta prima di trasferirsi al nord, pochi se lo ricordano, e quasi nessuno ha saputo dell’immane tragedia della strada che in una manciata di secondi ha cancellato un’intera famiglia. «Ma che dite, la povera Raffelina è morta?» commenta con una nota stridula di angoscia nella voce una sua vicina di un tempo. E aggiunge: «Dopo qualche perplessità per il trasferimento al nord, se ne era fatta una ragione; e l’ultima volta che l’ho vista, un paio di anni fa, mi era sembrata più serena, felice per l’arrivo delle due nipotine. Lei ci teneva assai che ogni anno venissero qui a Casalnuovo, per conoscere il paese d’origine e rinsaldare i rapporti con il resto della famiglia».
Poco prima dell’ora di pranzo, protetto da uno schieramento di familiari, Raffaele Iazzetta è uscito dal presidio sanitario Villa dei Fiori ad Acerra, dove appena ventiquattro ore prima era giunta già priva di vita la mamma Raffelina, e ancora con un filo di respiro la moglie Antonietta, morta qualche minuto dopo il ricovero. L’uomo è letteralmente sparito dalla circolazione. La famiglia lo ha circondato e protetto con un impenetrabile muro di silenzio. Non si è visto nemmeno nella sala di aspetto del reparto di rianimazione del Santobono, dove una vera e propria folla di parenti delle vittime ha letteralmente cacciato via cronisti e telecamere.
A una decina di metri da questo epicentro di fortissimo dolore, le due ragazzine cercano intanto di sfuggire alla morte. Il bollettino medico riporta per entrambe un trauma cranico importante e fratture multiple, tali da costringere i medici ad intubarle e a indurre un coma farmacologico. «Sono profondamente addolorato per questa tragedia – afferma Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo – Esprimo la mia vicinanza all’intera famiglia Iazzetta, e l’invito ai miei concittadini a riunirsi in preghiera per la sorte delle due bimbe».
Marco Di Caterino e Melina Chiapparino
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Agosto 2015, 10:22