Il Prof non vedente candidato 'insegnante più bravo d'Italia': "Con me non si copia"

Il Prof non vedente candidato 'insegnante più bravo d'Italia': "Con me non si copia"
Potrebbe diventare il miglior insegnate d'Italia, nonostante una disabilità totalizzante. Antonio Silvagni, un professore non vedente di 50 anni, docente di lettere al liceo linguistico di Arzignano (Vicenza), è davvero un docente speciale: nel 1992 un glaucoma gli ha portato via la vista e da quel momento ha dovuto iniziare a costruirsi una nuova vita.

"Ho dovuto farmi una nuova vita - spiega Antonio Silvagni sul Corriere -. All’inizio mia madre mi registrava tutti i testi sui quali dovevo studiare. Poi mia sorella per caso ha conosciuto all’università il professor Giuliano Artico, non vedente, che stava sviluppando ausili informatici per prendere appunti e memorizzare e anch’io ho scoperto il mondo dell’informatica. Un impiegato della segreteria dell’Istituto tecnico dove ho insegnato tanti anni, uno con il pallino dell’informatica, mi ha aiutato tantissimo a usare tutti gli strumenti a disposizione. E ora faccio tutto con il computer. Anche i compiti in classe, così li posso correggere da solo, senza aspettare che mia moglie me li legga".

Non è per niente facile accorgersi di tutto nella sua classe, anche di quando i suoi studenti cercano di imbrogliarlo. Ma lui riesce sempre a percepire qualcosa di strano nell'aria: "Interrogo uno dei più scatenati - si legge sul Corriere -, viene alla cattedra e io ho l’impressione che stia leggendo dal libro. Percepisco che c’è un po’ di tensione in classe, ma nessuno parla. E’ ovvio. Lo faccio continuare, tutta l’interrogazione senza fare una piega. Ma non si immagina la fatica per mantenere la calma e soffocare la rabbia del momento. Alla fine gli dico senza cambiare espressione: 'Adesso chiudi il libro, dammelo e cominciamo l’interrogazione'. Non ci ha provato nessun’altro".

Per merito della sua bravura e della sua professionalità, Antonio Silvagni è tra i 50 finalisti del Teacher Prize, il concorso che dovrà stabilire l'insegnate più bravo d'Italia: "Cerco di non essere eccezionale, non vedere cosi come qualsiasi altra disabilità, è una possibilità dell’esistenza", ammette il prof.

Un applauso a lui e a tutti quegli uomini e donne che, nonostante le disabilità, riescono a risorgere e a non perdere mai la loro gioia di vivere.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Gennaio 2017, 13:10
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