Suicida il giudice Giusti: era coinvolto
in due inchieste Dda sulla 'ndrangheta -Foto

Suicida il giudice Giusti: era coinvolto in due inchieste sulla 'ndrangheta
CATANZARO - L'ex gip del Tribunale di Palmi, Giancarlo Giusti, si è tolto la vita: il suicidio del giudice è avvenuto nella sua casa nel catanzarese.



'NDRANGHETA: IL GIUDICE ERA AI DOMICILIARI L'ex gip del Tribunale di Palmi, Giancarlo Giusti, agli arresti domiciliari dopo essere stato coinvolto in due inchieste delle Dda di Milano e Catanzaro su suoi presunti rapporti con esponenti della 'ndrangheta, si è impiccato nella sua abitazione di Montepaone, il centro del Catanzarese dove viveva da alcuni mesi.



DISSE: «DOVEVO FARE IL MAFIOSO» «Io dovevo fare il mafioso, non il giudice». È la frase pronunciata dall'ex giudice Giancarlo Giusti, morto suicida nella sua casa di Montepaone, nel corso di una telefonata intercettata dai magistrati della Dda di Milano, con il presunto boss della 'ndrangheta Giulio Lampada.



«Non hai capito - fu la frase pronunciata da Giusti nel corso del colloquio telefonico - chi sono io ... sono una tomba, peggio di ... ma io dovevo fare il mafioso, non il giudice». Un altro elemento che emerse dall'inchiesta che portò all' arresto di Giusti, come scrisse il gip di Milano nell'ordinanza di custodia cautelare, fu quella che gli inquirenti definirono l«'ossessione» dell'ex giudice per il sesso, oltre che per «i divertimenti, gli affari e le conoscenze utili».



In un «diario informatico» tenuto da Giusti e sequestrato dai magistrati milanesi, Giglio annotava tutto ciò che faceva facendo riferimento anche ai suoi incontri a scopo sessuale. «Venerdì - scriveva l'ex giudice - notte brava con (...) Simona e Alessandra. Grande amore nella casa di Gregorio».




LE ACCUSE La Squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato e posto ai domiciliari Giancarlo Giusti, ex gip del Tribunale di Palmi. Il provvedimento rientra nell'operazione condotta contro la cosca Bellocco. Giusti era già ai domiciliari per una condanna a 4 anni nell'ambito di una inchiesta della Dda di Milano ed era stato sospeso dal Csm.



Il giudice, era stato condannato dal gup di Milano il 27 settembre 2012 e il giorno successivo aveva tentato il suicidio nel carcere milanese di Opera in cui era detenuto. Soccorso dalla polizia penitenziaria, era stato poi ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Successivamente aveva ottenuto gli arresti domiciliari.



Giusti, dal 2001 giudice delle esecuzioni immobiliari a Reggio Calabria e poi dal 2010 gip a Palmi, era stato arrestato per corruzione aggravata dalle finalità mafiose il 28 marzo 2012 nell'ambito di una inchiesta della Dda di Milano sulla presunta cosca dei Valle-Lampada e, in particolare, in un filone relativo alla cosiddetta «zona grigia».



La Dda di Milano gli ha contestato di essere sostanzialmente a «libro paga» della 'ndrangheta. In particolare, i Lampada, sempre secondo l'accusa, non solo gli avrebbero offerto «affari», ma avrebbero anche appagato quella che il gip di Milano, nell'ordinanza di custodia cautelare, aveva definito una vera e propria «ossessione per il sesso», facendogli trovare prostitute in alberghi di lusso milanesi.





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Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2015, 09:18
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