Genitori uccisi, la madre del complice: "Riccardo ricattava Manuel"

Genitori uccisi, la madre del complice: "Riccardo ricattava Manuel"
«Erano amici speciali, si conoscevano da bambini, stavano molto insieme; secondo me Riccardo ricattava Manuel, forse gli ha detto: se non mi ammazzi i genitori non ti do i soldi. Non so per cosa, ma dietro c' è qualcos' altro». Lo afferma al Messaggero, la signora Monica, madre del ragazzo presunto autore, con il figlio della coppia, dell'omicidio di Salvatore Vincelli, e Nunzia Di Gianni, massacrati nella loro villetta di Pontelangorino di Codigoro, nella bassa Ferrarese, a colpi di ascia.

«Di soldi Riccardo ne aveva tanti - dice la donna -, nel portafoglio aveva sempre cento euro e mio figlio Manuel mi ha raccontato che Riccardo li prendeva di nascosto al padre Salvatore, lui stava bene, aveva un ristorante e teneva il denaro in una valigetta, Riccardo tirava via cento euro, tanto il babbo non se ne accorge diceva».

La notte del delitto, racconta la madre, «mi aveva detto che era andato a dormire a casa di Riccardo e insieme sono rientrati, qui nella nostra casa, alle 5,30 del mattino; Manuel era bianco in faccia, aveva la febbre, così gli ho dato una tachipirina e sono andata a letto. La mattina quando sono andata a svegliare Mattia, ho trovato che dormivano nella stessa camera anche Manuel e Riccardo. Erano le 10,30. Riccardo ha mangiato con noi a pranzo». «Erano tutti e due tranquilli, hanno mangiato pasta in bianco, poi Riccardo è andato a casa. Alle 17 Manuel è rientrato a casa e ci ha dato la brutta notizia: piangeva e diceva: hanno ucciso i genitori di Riccardo». 

I GENITORI: NON LO ABBANDONIAMO All'uscita del tribunale dei minori, dove si sono recati per assistere all'udienza di convalida del figlio, appaiono disperati e pietrificati i genitori di Manuel,  esecutore materiale del massacro dei due coniugi di Pontelagorino, organizzato insieme a Riccardo, figlio sedicenne della coppia. «Manuel si è pentito, non l'abbandoneremo, quello che dev'essere sarà» dice il padre. «Ora vogliamo andare a casa e basta».

«Manuel - dice il padre - stamattina era normale come sempre». «Lui e Riccardo - dice - erano molto amici e molto legati. Andavano a scuola insieme e noi andavamo sempre al ristorante dei genitori di Riccardo a mangiare». I genitori di Manuel non riescono a spiegarsi cos'è successo. «La gente - dice il padre - dice tante baggianate e cattiverie ma la verità la sappiamo solo noi».

 Per il padre di Manuel, il figlio è stato convinto o condizionato a compiere l'omicidio dei genitori dell'amico Riccardo. «È logico» commenta. Il giorno dell'omicidio, quando i genitori di Manuel hanno visto i due giovani, «sembravano normali e non avevano nulla di strano» dice il padre. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Gennaio 2017, 15:15
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