Bugia per amore: riconosce il figlio per consentirle di restare in Italia

Bugia per amore: riconosce il figlio per consentirle di restare in Italia

di Elena Viotto
UDINE - La compagna, una 36enne  colombiana, con cui aveva iniziato una convivenza e creato il progetto di costruire una famiglia, rischiava di dover tornare in Patria. L'ufficio immigrazione della Questura di Udine le aveva negato il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Erano venuti meno alcuni requisiti che in passato le avevano consentito di venire a vivere e lavorare regolarmente in Italia. E lui, un cinquantenne udinese, per far sì che rimanesse in Friuli, non ha esitato a riconoscere come suo il figlio che lei aveva avuto da un altro uomo. Al solo scopo di consentirne il rilascio del permesso di soggiorno, questa volta richiesto per motivi familiari, come madre di un cittadino italiano.

Il "falso" riconoscimento di paternità è costato però alla coppia una denuncia per alterazione di stato. Il caso è stato scoperto dalla Polizia, con le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Udine. Gli investigatori hanno appurato infatti che il bimbo, che ora è ancora in tenera età, non era nato dalla loro unione. I due si erano conosciuti 7 anni fa e da qualche tempo hanno deciso di costruire una propria famiglia, anche senza essere sposati. Nel frattempo, infatti, la donna ha dato alla luce un altro bambino, questo sì figlio del cinquantenne udinese. Ora, dunque, e solo ora, la  donna colombiana ha tutte le carte in regola per ottenere il permesso di soggiorno in Italia.

La donna rimarrà in Friuli con la sua famiglia ma insieme al compagno dovrà rispondere dell'accusa di aver alterato lo stato civile dell'altro figlio mediante la falsa attestazione di paternità.
Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Agosto 2016, 20:57
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