Concordia, al via i lavori di demolizione: Genova si candida come supercantiere

Concordia, al via i lavori di demolizione: Genova si candida come supercantiere
Entro una decina di giorni, al terminal Vte di Genova Pr, partiranno i lavori di alleggerimento di Costa Concordia, prima fase del suo smantellamento. La seconda fase, in cui verrà demolito lo scafo, inizierà nei primi mesi del 2015, nell'area delle riparazioni navali.









Si tratta di una commessa del valore di un centinaio di milioni di euro, in cui sono coinvolte, come fornitrici del consorzio Saipem San Giorgio, una cinquantina di aziende che operano in tutti i settori portuali. Ma per Genova il lavoro sulla Concordia rappresenta molto più di una ricca commessa, considerato che ciascuna delle navi da crociera costruite nei suoi cantieri porta introiti tre o quattro volte maggiori, è l'apertura di un nuovo settore di attività.



Il porto genovese che già costruisce e ripara le navi, ora punta anche a demolirle, a diventare uno dei cantieri europei specializzati in questo lavoro. Ogni anno, nel mondo, un migliaio di navi mercantili vecchie e fuori servizio sono avviate al riciclo per il recupero del materiale metallico nei cantieri dell'Asia meridionale, in impianti non conformi agli standard di tutela ambientale e di sicurezza necessarie per gestire i materiali pericolosi presenti nelle navi a fine vita. Ne conseguono sia tassi elevati di infortuni e rischi sanitari per i lavoratori sia inquinamento ambientale.



La Convenzione di Hong Kong del 2009 impone degli standard di sicurezza adeguati ai cantieri che effettuano demolizioni. L'Unione Europea ha adottato la Convenzione di Hong Kong ma perché il documento abbia conseguenze effettive - oggi un armatore europeo può vendere la nave da demolire a un altro armatore, extraeuropeo, che sceglierà il cantiere più conveniente - occorre che la Convenzione si adottata in tutto il mondo. Si prevede che questo avvenga intorno al 2020. Per quella data Genova si presenterà agli armatori di tutto il mondo potendo vantare l'esecuzione di un lavoro delicato e complesso come quello su Costa Concordia, e un cantiere, San Giorgio del Porto, con Saipem socio nel consorzio incaricato dei lavori sulla Concordia, che ha ottenuto dal Rina la certificazione per il sistema di gestione dedicato alle operazioni di demolizione e di riciclaggio di una nave. Il cantiere navale genovese è la prima realtà italiana ad aver ottenuto dal Rina questa certificazione, che attesta il rispetto dell'ambiente, la sicurezza del personale impegnato nei lavori e la conformità a tutte le normative nazionali e internazionali vigenti, nello svolgimento di tali attività.



La certificazione, volontaria e di validità triennale, riguarda l'intero processo di demolizione e riciclo di una nave: dall'accettazione della nave da parte del cantiere allo svolgimento dei lavori inclusi lo stoccaggio, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla demolizione (per esempio ferro, rame, oli esausti, rifiuti urbani assimilati), che deve avvenire in modo sostenibile. Altri ambiti coperti dalla certificazione riguardano le caratteristiche delle infrastrutture che ospitano i lavori e gli strumenti utilizzati per la loro esecuzione. Il porto di Genova, insomma, guarda al futuro, e agli investimenti strategici, ai nuovi progetti, come quello della nuova diga, ha saputo aggiungere la realizzazione di condizioni adeguate all'operazione Concordia. Ora per svilupparsi ulteriormente dipende in parte da decisioni che andranno prese fuori della città.



L'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia pronunciata il 29 agosto al santuario della Madonna della Guardia per l'anniversario dell'apparizione della Vergine, ha affidato alla Madonna «il luogo simbolo di Genova: il porto». Lo scalo genovese, ha ricordato l'arcivescovo «ha bisogno di acqua, di terra e di sbocchi» ma deve «resistere e insistere» perché «il coraggio non manca e le vie si trovano». Ringraziandolo, il presidente dell'autorità portuale, Luigi Merlo, ha precisato: «In questi anni abbiamo messo in campo molto coraggio. È vero, il coraggio ha premiato il porto di Genova. Ma ora abbiamo bisogno che lo stesso coraggio si manifesti a Roma, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, con il varo della riforma della legge portuale, con i finanziamenti per il Terzo Valico ferroviario e il via libera per la gronda autostradale».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Settembre 2014, 11:15
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