Non parla italiano ma ottiene la cittadinanza.
Il Sindaco leghista non ci sta: "È un errore"

Non parla italiano ma ottiene la cittadinanza. ​Il Sindaco leghista non ci sta: "È un errore"
VARESE - «Non sa l'italiano, ma conosce bene le regole della comunicazione di un falso buonismo all'insegna del politically correct. Ma per me c'è un errore di forma e di sostanza».

Così Paolo Mazzucchelli, sindaco leghista di Cairate (Varese), che aveva negato la cittadinanza ad una donna indiana per problemi di conoscenza della lingua ha commentato, con l'ANSA, il fatto che, per decisione della Prefettura, la straniera sia diventata italiana oggi. E in più ha stigmatizzato l'invito alla stampa alla cerimonia fatta «dall'avvocato della famiglia».







«Alle 13.30 di oggi la signora con il marito anche lui diventato italiano e i figli, si è presentata nell'ufficio anagrafe del Comune con il legale che aveva avvisato i giornalisti - ha amaramente osservato il primo cittadino -. Per parlare e interloquire con il mondo esterno si deve fare tradurre ciò che dice, ma sa fare battage, pubblicità. Ma io ho posto una questione seria, che non ha nulla di ideologico, sull' integrazione che non ci può essere se mancano i requisiti previsti fra cui il sapere l'italiano».



La vicenda della signora Rani Pushpa, 56 anni, indiana sposata con un marito connazionale naturalizzato italiano è diventata, nei giorni scorsi, una sorta di caso. Il primo cittadino, dopo averle negato la cittadinanza, si era rivolto al prefetto di Varese Giorgio Zanzi che gli aveva risposto dandogli torto: «l'acquisto della cittadinanza per matrimonio - aveva sottolineato il rappresentante del Governo - è un diritto soggettivo per il quale non è previsto che si debba verificare l'integrazione di una persona, e quindi neanche la conoscenza dell'italiano che quindi non è indispensabile». Da qui il via libera alla cerimonia di oggi officiata dal consigliere comunale Andrea Di Salvo, esponente di una lista civica di minoranza di area Pd, delegato dal sindaco che non è voluto essere presente. La stessa donna in una lettera aveva accusato Mazzucchelli di avere nei suoi confronti un comportamento «altamente discriminatorio» e lo aveva avvertito che se la vicenda non avesse preso una piega diversa si sarebbe rivolta direttamente al Tribunale «in sede civile e penale».



«Non c'è stata alcuna discriminazione nè da parte mia nè da parte del Comune - aveva replicato l'esponente politico, sindaco dal 2011 del paese, che ha circa 8 mila abitanti -. L'integrazione passa da una conoscenza almeno sufficiente dell'italiano. Alla signora ho suggerito di frequentare un corso». «La legge che disciplina l'acquisizione della cittadinanza - ha affermato oggi il primo cittadino - è del 1992, ben 23 anni fa. I flussi migratori sono completamente diversi. È necessario aprire un dibattito serio, rispettando le sensibilità di tutti, su cosa sia una vera e piena cittadinanza. Io non faccio guerre contro nessuno, figurarsi contro la signora. Mi riserverò di valutare con calma il vizio di forma, ma è certo quello di sostanza».



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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2015, 16:06
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