"Ogni anno 30 milioni di cani uccisi in Cina per
il Festival di Yuning. Fermiamo il massacro" -Video

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Con l'arrivo del solstizio d'estate, in Cina e in tanti altri paesi dell'Asia, aumentano in maniera esponenziale le feste e gli eventi di ogni città. Tutti legati alla tradizione, ovviamente, perché tutto il mondo è paese. Ci sono però delle tradizioni intoccabili per alcune persone, che a noi occidentali suonano come assolutamente barbare: uno di questi è il Festival di Yuning.

Nella città cinese, infatti, da parecchio tempo viene organizzata una vera e propria sagra di carne di cani e gatti. Si stima che ogni anno siano almeno 30 milioni le vittime di una tradizione diffusa a Yuning come in altre città della Cina, del Vietnam e della Corea del Sud. Prima vengono esposti in gabbie fin troppo piccole per loro, poi vengono torturati e massacrati dagli stessi che poi consumeranno la loro carne. Si stima inoltre che almeno sette cani su dieci, uccisi a Yuning, non siano venduti da allevatori, ma rubati dalle case dei loro padroni. Ed è per questo che Michela Vittoria Brambilla, nota parlamentare animalista, ha deciso di affidarsi ad un'interrogazione: «Non possiamo permettere che una simile barbarie continui a mietere vittime innocenti. Dobbiamo fermare questi paesi che ancora non hanno adottato divieti contro questi festival. Non dimentichiamoci che nel 2018 a Pyeongchang si terranno le Olimpiadi Invernali: questa è un'ottima occasione per fare pressione sulla Corea del Sud».

All'interrogazione parlamentare ha risposto il ministro Maria Elena Boschi: «Si tratta di pratiche vietate da leggi nazionali e internazionali, valutiamo di adottare un'azione a livello europeo per fare pressioni su questi paesi».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Giugno 2016, 13:17
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