Bologna,"sabotata l'alta velocità": inchiesta della Procura. Alfano: "Non ci faremo intimidire"

Bologna,"sabotata l'alta velocità": inchiesta della procura. Alfano: "Non ci faremo intimidire dai no-Tav"
Quattro roghi in altrettanti pozzetti e canaline che alloggiano impianti, vicino a una stazione della periferia di Bologna, hanno mandato in tilt il traffico ferroviario in Italia, con pesanti disagi per i viaggiatori. Dopo il sabotaggio di due giorni fa a Firenze, ultimo di una serie, l’alta velocità ferroviaria subisce l’ennesimo sabotaggio.

La circolazione dei treni nel nodo ferroviario di Bologna - è stato precisato - è rimasta bloccata per per l'incendio doloso appiccato stamani verso le 4.30 ai cavi del sistema di gestione e controllo del traffico. Si sono fermati i treni dell'Alta Velocità lungo la tratta Milano-Bologna, i treni ordinari lungo la stessa linea e i treni della linea Bologna-Verona. Coinvolte, fa sapere Rfi, le linee Bologna-Milano Alta velocità, quelle convenzionali Bologna-Piacenza, Bologna-Verona e, solo nella fase iniziale, Bologna-Porretta, con cancellazioni e ritardi fino a 120 minuti.







POZZETTI IN FIAMME Sarebbero quattro i pozzetti dati alle fiamme. Sul posto, la Polizia ferroviaria, la Digos e la Polizia Scientifica e le squadre tecniche di Rfi. Dopo i primi interventi i treni alta velocità, che hanno utilizzato percorsi alternativi con servizio passeggeri nella stazione di Bologna San Ruffillo, hanno ripreso a circolare su uno dei due binari già riattivato, con allungamenti dei tempi di viaggio fino a 60 minuti. Riattivato dalle 7.30 anche il traffico sulla linea convenzionale Bologna-Verona. I treni regionali della linea convenzionale Bologna-Piacenza sono attestati nella stazione di Bologna Arcoveggio, quelli a lunga percorrenza utilizzano la stazione di San Lazzaro. I viaggiatori sono costantemente informati sia bordo treno sia nelle stazioni.



RENZI «Voglio rassicurare tutti gli italiani: non torniamo a rievocare parole del passato, è in atto un'operazione di sabotaggio e verifichiamo quanto accaduto». Così Matteo Renzi a Rtl commenta l'incendio a Bologna. «Stiamo monitorando la situazione: era accaduto qualcosa di analogo anche se meno impattante nei giorni scorsi in altre città».



IL MINISTRO LUPI «Si è verificato purtroppo ciò che temevo, un nuovo atto terroristico con la Tav, questo e non altro è l'incendio doloso di questa mattina a Bologna. Ma non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l'Italia». Lo afferma in una nota il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.



«Colpiscono l'alta velocità che è il simbolo chiaro di questo cambiamento - aggiunge Lupi - La loro nuova strategia, l'attacco al treno di Italo a Ostiense, a quello del Tgv a Vercelli e poi i due atti incendiari di Firenze e Bologna sono il segno evidente di un attacco di stampo terroristico che mira a creare disagi ai cittadini e tensioni sociali al solo scopo di fermare l'Italia del cambiamento: dall'alta velocità al jobs act. La storia del nostro Paese dice che simili tentativi sono già stati sconfitti e isolati. Far vivere nel timore e nella paura le persone comuni è la più grave forma di corruzione del vivere civile. Ma la loro è un illusione, noi andremo avanti con ancora più forza e serietà».



GLI ATTENTATORI Sarebbe stato un gruppetto di persone ad appiccare gli incendi sulla linea ferroviaria di Bologna. Secondo gli investigatori gli attentatori avrebbero utilizzato stracci imbevuti di benzina o liquido infiammabile per innescare gli incendi, che hanno interessato punti distanti alcuni metri l'uno dall'altro. Proprio per la distanza tra i roghi si ipotizza che ad agire sia stato un gruppetto. Nella zona ci sono telecamere di sicurezza anche se non esattamente nel punto del sabotaggio, ma vista la fitta nebbia della scorsa notte è probabile che i filmati non siano di grande aiuto. Seppure in piena area ferroviaria, si tratta di una zona facilmente accessibile da via Triumvirato, tanto che a conferma dell'accessibilità i muretti di recinzione sono pieni di graffiti e tags di vario tipo.



ALFANO Il ministro dell'Interno Angelino Alfano lo dice alla fine della conferenza stampa, ma tutti si aspettavano parole chiare sui nuovi sabotaggi anti-Tav che ci sono stati oggi a Bologna e che hanno causato il rallentamento della linea ferroviaria nazionale. "Chi si oppone all'alta velocità sappia che non intimidirà lo Stato" ha detto il ministro rispondendo ad una domanda dei giornalisti durante il tradizionale bilancio di fine anno delle attività del ministero dell'Interno. "L'opera - ha aggiunto riferendosi alla Tav Torino-Lione - sarà completata, come democraticamente è stato deciso".



Alfano ha voluto rinnovare la gratitudine sua e del governo all'operato dei tutori dell'ordine pubblico: "Ci sono stati duri attacchi alle forze dell'ordine senza che io sentissi levare parole di solidarietà", ha sottolineato il ministro, che tuttavia non ha nascosto la sua insoddisfazione per i 731 feriti nella polizia nel mantenimento dell'ordine pubblico. "Il diritto alla salute degli operatori delle forze dell'ordine non è un diritto minore" ha ricordato Alfano, che ha voluto anche tranquillizzare in merito ad un'allarme bomba che aveva portato alla chiusura di alcune strade adiacenti al ministero: "Era una sveglia, possiamo proseguire tranquillamente" è stata la rassicurazione del ministro.



Il bilancio delle operazioni appare tuttavia carico di buoni risultati, a cominciare dal calo del numero degli omicidi che sono calati dell'11,1% dal 15 ottobre 2013 ad oggi. Quest'anno sono stati arrestati 19 latitanti tra i più pericolosi e 108 latitanti appartenenti ai gruppi di rilievo. ottimi e impressionanti anche i dati relativi ai sequestri di droga: nel 2014 sono state sequestrate 150 tonnellate di droga, 884 chili di eroina, 3679 chili di cocaina, 144.720 chili di cannabis. Positivi anche i dati delle violenze legate allo sport: erogati oltre 4mila provvedimenti di Daspo, calo del 12% delle partite con feriti, dimunizione del 22% del numero dei feriti e conseguenziale aumento del 50% degli arrestati.



INCHIESTA DELLA PROCURA La Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta contro ignoti per l'incendio: i reati ipotizzati sono pericolo di disastro ferroviario causato da danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento seguito da incendio.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Dicembre 2014, 11:51
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