
Fra le prove, incisioni sulla pelle, selfie in situazioni pericolose, fino al suicidio finale. Un gioco elusivo, tanto che per qualcuno si tratterebbe di una bufala.
Non per La Fondazione sulle Neuroscienze Brf, però. «Si tratta di un effetto a cascata - si legge nella nota - L'effetto Raven è determinato da un'affiliazione di gruppo - scrivono Marazziti e Campanella - che si nutre del sistema apparentemente aggregativo e di una sensazione di condivisione macabra. Se si pensa che un adolescente su quattro ha pensieri di suicidio, fortunatamente transitori - proseguono - si comprende come questa sottomissione a un imperativo di massa agisca sui nuclei fondamentali del pensiero. Ci rivolgiamo al ministro Marco Minniti - concludono Marazziti e Campanella - affinché possa potenziare la polizia postale e i servizi dedicati ai pericoli sul web: i nostri adolescenti sono a forte rischio».
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Maggio 2017, 12:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout