Svolta Merkel: “No al burqa, le leggi tedesche vengono prima di tutto”

Svolta Merkel: “No al burqa, le leggi tedesche vengono prima di tutto”

di Valeria Arnaldi
«Inaccettabile». Questa la parola usata, ieri, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al congresso della Cdu, per definire l’uso del burqa, da vietare «quando sia legalmente possibile». Dopo la politica delle “porte aperte” ai migranti, la Merkel fa un passo indietro, dichiarandosi per la prima volta favorevole alla proibizione del velo integrale. Una scelta determinata, forse anche determinante,nell’imminenza delle elezioni 2017, che lei stessa ha definito «le più difficili» della sua carriera politica. «Ci saranno attacchi da destra e attacchi da sinistra, dove numericamente siamo insidiati dalla possibilità di un governo rosso-rosso-verde - ha annunciato - Lo dobbiamo impedire». Poi, «Molti mi hanno detto “devi, devi, devi candidarti” ma io ora vi dico “dovete, dovete, dovete aiutarmi”». La Merkel è stata rieletta alla guida del Cdu con l’89,5% dei voti, un consenso altissimo ma comunque più basso di due anni fa, quando aveva il 96,7%, e del 2012, quando vantava addirittura il 97,9%. A determinare il calo sarebbe stata proprio la politica sull’immigrazione. E così ieri la cancelliera ha subito affrontato l’argomento in modo chiaro e, soprattutto, diverso: «Non tutti gli 890mila profughi arrivati qui nel 2015 potranno rimanere». E ancora, «ogni singola richiesta di asilo sarà esaminata». Importante la difesa dell’Europa che, «non può uscire dalla crisi più debole di come vi è entrata». Poi, ancora più chiara, «non possiamo tollerare una seconda crisi dell’euro: dobbiamo rispettare il patto di stabilità». E alla Germania promette «un Paese in cui il merito conti». E contino i valori, anche identitari. «Il nostro diritto deve avere il primato rispetto a regole di tribù, di clan e anche della sharìa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Dicembre 2016, 09:11
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