Scafisti, l'Ue approva l'uso della forza militare.
Sull'emergenza è tensione tra Italia e Francia

Profughi, l'Ue approva l'uso della forza militare. ​Sull'emergenza è tensione tra Italia e Francia

di Valeria Arnaldi
ROMA - Flessibilità (e non obbligo) sulle quote, pene più severe contro gli scafisti e via libera - operativa dai primi di ottobre - all'uso della forza militare contro i trafficanti di esseri umani. Linea dura quella prevista dalla proposta della commissione guidata da Jean-Claude Juncker per fare fronte all'emergenza migranti attualmente allo studio dei ministri dell'Interno dei 28 Paesi Ue.





I 40mila migranti - 24mila dall'Italia e 16mila dalla Grecia - saranno ricollocati, secondo il piano previsto. Si tratta dei richiedenti asilo arrivati o che arriveranno tra 15 agosto 2015 e 16 settembre 2017.

Rimane da discutere invece il futuro dei successivi 120mila ricollocamenti, già ridotto rispetto alle primissime bozze che ne registravano 160mila. Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria dicono “no” al sistema delle quote, temendo che possa attirare ancora più migranti nei paesi europei. E da discutere sono anche le modalità di gestione dei flussi alle frontiere.



Temi rimandati al vertice dell'8 e 9 ottobre, ma nel frattempo si rischia di far “esplodere” non solo l'emergenza quanto l'Europa stessa. Germania e Austria riprendono i controlli alle frontiere. Vienna invia addirittura l'esercito, in supporto alla polizia, al confine con l'Ungheria per tentare di arginare i flussi record di profughi, già sperimentati in questi giorni. Disposizioni per avviare i controlli alla frontiera tra Francia e Italia sono già state previste - annuncia il ministro dell'interno francese, Bernard Cazeneuve - «se si ripeterà una situazione identica a quella di alcune settimane fa».



Un messaggio chiaro, indirizzato all'Italia. «Faremo come la Germania, ripristineremo controlli provvisori ai confini, come ci autorizza Schengen», afferma il ministro dell'Interno olandese Johanna Mikl-Leitner.

L'Ungheria adotta norme più stringenti per il diritto di asilo. La Slovacchia reintroduce controlli temporanei alle frontiere con Austria e Ungheria, in risposta alle misure adottate da Berlino. La Slovenia, invece, si dichiara pronta ad accogliere “migliaia” dei migranti allontanati da Budapest. E se le quote dividono, l'uso della forza militare contro i trafficanti sembra unire i 28, che hanno approvato la “fase 2” della missione navale EuNavFor Med.



I trafficanti dovrebbero essere comunque portati in Italia per essere giudicati nel nostro Paese. Qui anche i migranti salvati. A raccogliere le prove dovranno essere gli stessi militari impegnati nella missione. Nel frattempo, i treni tra la Germania e l'Austria, dopo la sospensione voluta da Berlino, sono ripartiti da ieri mattina. La linea Salisburgo-Monaco di Baviera rimane chiusa per la presenza di migranti sui binari.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Settembre 2015, 12:35
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