Migranti, gli stati chiudono le frontiere:
in 40 mila bloccati in Grecia
di Valeria Arnaldi
Nessun migrante, nelle ultime ore, è arrivato in Macedonia dalla Grecia. A bloccare il passaggio è stata, per prima, la scelta politica del ministero sloveno dell’interno: «A partire dalla mezzanotte non esiste più come finora la migrazione attraverso la rotta dei Balcani».
Stop dunque di grandi contingenti di rifugiati o richiedenti asilo che giungevano in treno o bus. Tutti saranno sottoposti a controllo individuale, con i tempi che le procedute, inevitabilmente, comportano. E secondo precise regole. I confini sloveni saranno aperti solo a persone con passaporti regolari, non ai migranti. Così sarà anche in Croazia, Serbia e Macedonia. Critica la situazione in Grecia, dove sono rimasti bloccati circa 40mila profughi. Sono oltre tredicimila quelli in attesa a Idomeni, al confine con la Macedonia. E la pioggia battente aggrava condizioni già critiche. «I flussi irregolari di migranti lungo i Balcani occidentali sono finiti - ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, su Twitter - non si tratta di azioni unilaterali, ma di una decisione comune ai 28 Paesi dell’Unione europea».
Una stretta forte arriva pure dall’Ungheria, che ha aumentato il numero di soldati impegnati alle frontieri, aggiungendo 1500 soldati. Il governo ha proclamato lo stato di crisi in tutto il Paese, in seguito alla chiusura della rotta balcanica. E sarebbe già al lavoro per costruire un nuovo muro con la Romania: potrebbe essere pronto in dieci giorni. I futuri scenari sembrano chiari a tutta l’Europa: i migranti cercheranno vie alternative, a partire proprio dalla Romania, per poi raggiungere l’Europa occidentale.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Marzo 2016, 08:44
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