Israele inizia ritiro unilaterale da Gaza.
Morto il soldato rapito, oggi già 35 vittime

Israele inizia ritiro unilaterale da Gaza. Morto il soldato rapito, oggi già 35 vittime
GAZA - Il soldato rapito venerd sarebbe stato ucciso. Lo dice l'esercito israeliano che specifica: morto in combattimento. Alcune unit dell'esercito israeliano intanto si sono ritirate di qualche centinaio di metri dalla Striscia di Gaza e hanno cominciato a ridispiegarsi all'interno dei confini dello Stato ebraico. È quanto si legge sul sito del quotidiano Haaretz, secondo cui i militari rimasti all'interno della Striscia stanno proseguendo l'opera di distruzione dei tunnel costruiti da Hamas per infiltrare uomini e armi.









Più tardi il primo ministro ha spiegato la mossa. Israele intende «rischierare» le sue truppe di terra inviate nella Striscia di Gaza, secondo le proprie «esigenze di sicurezza», non appena completata la distruzione dei tunnel di Hamas, ha detto Benyamin Netanyahu in un discorso tv alla nazione.


«Le nostre forze stanno completando la neutralizzazione dei tunnel a Gaza». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando alla nazione. Sul soldato ritenuto rapito, Netanyahu ha assicurato che Israele «farà di tutto per riportarlo a casa».







Hamas non si impegna Un ritiro unilaterale di Israele dalla Striscia non «impegna» Hamas a niente. Lo ha detto - citato dall'agenzia palestinese Maan - il portavoce dell'organizzazione Sami Abu Zuhri, il quale ha sottolineato che Hamas «è pronta a continuare a combattere se necessario», ma si regolerà a seconda di quello che succederà sul terreno.




Le nuove violenze Sono almeno 35, secondo un bilancio aggiornato dei media palestinesi, i morti da stamane nella Striscia di Gaza in seguito ai nuovi raid israeliani. Lo riferisce l'agenzia Maan. La Bbc, citando fonti sanitarie locali, conferma almeno una trentina di morti e 150 feriti.



Hamas respinge le accuse. L'ala militare di Hamas ha affermato di ritenere che l'ufficiale israeliano disperso sia stato ucciso in un bombardamento israeliano. «Abbiamo perso i contatti - ha sostenuto in un comunicato ripreso dai media israeliani - con il gruppo di combattenti che ha preso parte all'imboscata e crediamo che siano stati tutti uccisi in un bombardamento. Supponendo che loro abbiano condotto il rapimento del soldato, riteniamo che anche lui sia stato ucciso nell'evento».



Benyamin Netanyahu si è augurato che gli Usa «non lo giudichino di nuovo con il senno del poi» e che Washington abbia fiducia nel suo giudizio su come occuparsi di Hamas. Lo riferiscono i media dando conto di una telefonata - presumibilmente dopo il rapimento del soldato e la rottura dell'ultima tregua - con l'ambasciatore Usa in Israele Dan Shapiro, riportata da una fonte a conoscenza dei fatti. Netanyahu ha aggiunto di «aspettarsi» che gli Usa e la comunità internazionale sostenga in pieno l'offensiva israeliana a Gaza.



Renzi. Intanto continua il lavoro della diplomazia per attenuare la crisi in atto. «L'Italia appoggia la proposta egiziana per la risoluzione della crisi nella Striscia di Gaza. È l'unica possibilità per uscire dalla crisi». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente egiziano Abdal Fattah al Sisi. Il premier ha poi lanciato un appello per la liberazione del militare e ha sottolineato
«la necessità di avere un'Europa forte e decisa nalla politica estera.



Al Sisi. «L'iniziativa egiziana è l'unica in grado di fermare l'emorragia di sangue palestinese nella Striscia di Gaza». Lo ha affermato il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, dopo un colloquio al Cairo con Matteo Renzi. Renzi e Al-Sisi hanno fatto un appello per una tregua nella regione.



I COMMENTI SU FACEBOOK








Ultimo aggiornamento: Domenica 3 Agosto 2014, 18:22