Coree, il dittatore Kim Jong Un dichiara:
"Stato di guerra con Seul"

Coree, il dittatore Kim Jong Un dichiara: "Stato di guerra con Seul"
TOKYO - Tensione nelle Coree. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha dichiarato il «quasi-stato di guerra» nelle aree di prima linea nel mezzo delle crescenti tensioni con Seul: secondo i media di Pyongyang, giovedì sera si è tenuta una riunione di emergenza della Commissione militare centrale del Partito dei Lavoratori dopo lo scambio di colpi di artiglieria al confine occidentale.



MONITO SUD AL NORD, "PRONTI A REAGIRE SE NUOVI ATTACCHI" La Corea del Sud ha messo in guardia il Nord da altri attacchi all'indomani dello scambio di colpi di artiglieria sul confine occidentale: «siamo pronti a reagire - scrive il capo dello Stato maggiore di Seul in una lettera al Dipartimento dello Stato generale dell'esercito popolare - con misure di autodifesa e tutte le responsabilità che ne potranno derivare saranno addebitabili al Nord». «Sollecitiamo il Nord a rinunciare del tutto a ulteriori atti temerari», si legge nella missiva, secondo l'agenzia Yonhap.



La Corea del Sud, che ha accusato il Nord di aver violato dopo gli episodi di ieri l'armistizio e un accordo di non aggressione fra le due Coree, ha risposto a una lettera del Nord i cui militari hanno negato di aver agito per primi e definito i bombardamenti come «provocazione militare». Nella lettera, Seul ha chiarito anche che le sue forze armate restano al livello più alto dello stato di allerta, pronte a rispondere a ogni provocazione da parte del Nord. In uno sviluppo correlato alla vicenda, Pyongyang ha deciso di rifiutare la lettera inviata dal ministro dell'Unificazione sudcoreano, Hong Yong-pyo, al direttore del Dipartimento del Fronte unito del Partito dei Lavoratori nordcoreano, in cui si chiedeva al Nord di riconoscere le responsabilità delle recenti provocazioni, di presentare le scuse e di punire i responsabili.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Agosto 2015, 21:49
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