A Napoli, la distribuzione degli over 80 anni che hanno aderito alla vaccinazione mostra che solo alcuni quartieri hanno una copertura soddisfacente. Gli “invisibili” che non si sono mai fatti avanti per segnalare la volontà di vaccinarsi non è omogenea: le prenotazioni raggiungono quote più alte (60-79 per cento) solo all’Arenella, Vomero, Chiaia, Posillipo, Fuorigrotta e Bagnoli. In tutti gli altri quartieri invece si scende a quote che oscillano dal 40 al 59 per cento.
Troppo poco per assicurare un’efficace protezione dal virus. Sono ancora tanti gli individui di questa fascia anagrafica che restano nell’ombra sebbene coloro che si sono prenotati siano stati vaccinati pressoché al 100 per cento almeno con la prima dose e il ciclo vaccinale sia in corso di completamento entro i tempi stabiliti. Circa 13 mila persone di questa fascia di età sono ancora a mani nude contro il virus.
Se invece guardiamo ai giovani dai 12 ai 17 anni solo i ragazzi residenti al Vomero raggiungono una media del 50 per cento di prenotazioni lasciando largamente scoperta un’enorme massa di adolescenti in età scolare che a settembre, alla ripresa delle lezioni, potrebbero rappresentare il principale veicolo d’infezione all’interno dei nuclei familiari proprio perché molti anziani e fragili non sono protetti dallo scudo vaccinale.
Un ruolo di “untori” che, attualmente, viene svolto dai 18-29enni a maggiore autonomia e mobilità. Qui i tassi di adesione salgono (60-79 per cento) ma solo all’Arenella, Vomero, Chiaia, Fuorigrotta e Posillipo. In tutti gli altri quartieri più popolari il tasso di prenotazione oscilla dal 40 massimo 59 per cento. Nella zona del centro, in particolare al Pendino, Mercato e San Giovanni a Teduccio, sono poi largamente al di sotto del livello di guardia.
Proseguendo nell’analisi della distribuzione per quartiere abbiamo che tra 30 e 39 anni quasi tutti i quartieri sono attestati in un range di prenotazioni che oscilla tra i 40 e il 59 per cento di residenti, per calare di molto a San Lorenzo, Pendino, Zona Industriale, Mercato, San Giovanni a Teduccio a cui si aggiungono le periferie di Scampia e San Pietro a Patierno dove le quote di prenotazioni sono allarmanti.
Attualmente, a Napoli ci sono 632 positivi e l’incidenza per 100 mila abitanti è in lenta crescita: 54 persone risultano ricoverate e 6 ospedalizzate in rianimazione. In totale i deceduti, dall’inizio della pandemia, sono stati 1.843 con una percentuale di forme di malattia di livello critico dello 0,51 per cento. Ma di notevole interesse risulta che la distribuzione dei malati mostra percentuali di incidenza che vanno dal 25 al 90 per cento in più nelle fasce del disagio socio economico, segno che la pandemia ha investito non solo questioni di interesse sanitario (mascherine, distanziamento, prevenzione e ora adesione alle vaccinazioni) ma anche motivi culturali, economici e sociali di cui la politica dovrebbe tenere conto.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Marzo 2023, 12:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA