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Sono passati quasi venti anni ma il dibattito su rap e sessismo si riaccende di tanto in tanto, in occasione della presenza di questo genere musicale sulle grandi ribalte più istituzionali, dai Grammy ai Brit Awards, fino a Sanremo appunto.
Basta leggere tra i testi dei principali rapper del momento italiani e internazionali per trovare tante rime crude ed esplicite nei confronti delle donne, da Rancore (in gara a Sanremo 2020) alla Dark Polo Gang e Sfera Ebbasta fino ai grandi del rap americano come Kanye West, Lil Pump e Travis Scott. «E digli a tuo padre di non rompermi il c.... Giuro che stavolta lo prendo e lo ammazzo» oppure, «Metti un guinzaglio alla tua ragazza, ci vede e si comporta come una troia», canta la Dark Polo Gang.
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E che dire del testo di Ehy Tipa di Sfera Ebbasta: «Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca, quale? Quella dell'altra volta...». Ma di passaggi dello stesso tenore, il giudice dell'ultima edizione di X Factor ne ha scritti diversi: «Solo con le buche, solo con le stupide, 'ste puttane da backstage sono luride. Che simpaticone!.... Vogliono un c..... che non ride, sono scorcia-troie. Siete facili, vi finisco subito».
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E restando al Festival di Sanremo, di versi violenti se ne sono ascoltati tanti. «Bella stronza, che hai chiamato la volante quella notte... Mi verrebbe di strapparti, quei vestiti da puttana e tenerti a gambe aperte, finché viene domattina», di Marco Masini. O Achille Lauro in "La bella e la bestia": «L'amore è un po' ossessione, un po' possesso, carichi la pistola e poi ti sparo in testa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Gennaio 2020, 08:46
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