Virus, vacanze fuori dall'Italia: crescono i numeri di giovani che tornano a casa positivi
di Mauro Evangelisti
Fanno il tampone ma partono per le vacanze senza attendere il risultato: positivi due turisti veneti
LA LISTA
Ogni giorno si amplia la lista dei giovani tornati con il coronavirus dalle vacanze in giro per l'Europa. Al Ministero della Salute stanno vigilando con attenzione, è una partita molto delicata. Qui non ci troviamo di fronte ai classici casi di importazione. I focolai sono causati dagli spostamenti vorticosi di questo agosto, all'interno di nazioni dell'Unione Europea: è assai complicato decidere di alzare delle barriere, tenendo conto dei rapporti diplomatici e di un debito di riconoscenza nei confronti di Paesi che non hanno chiuso le porte all'Italia quando il virus appariva fuori controllo in alcune delle nostre regioni del Nord. Il Regno Unito, a chi torna dalla Spagna, ha imposto la quarantena, dando un colpo durissimo all'industria turistica di alcune zone delle penisola iberica, alle Canarie e alle Baleari. Ma una decisione di questo tipo da parte dell'Italia appare molto meno scontata, anche se si continua a vigilare, giorno per giorno, sull'andamento dell'epidemia nei vari Paesi. C'è da dire che, stranamente, la lista di positivi tornati dalle vacanze in Spagna è molto ristretta, i casi si contano sulle dita di un mano. Al contrario, è il viaggio in Croazia, molto gettonato quest'anno tra i ragazzi, ad avere causato più positivi. Ieri in questo Paese sono stati registrati 77 nuovi infetti, un dato assoluto che non sembra tanto alto. Ma la Croazia ha 4 milioni di abitanti, quasi due milioni meno del Lazio.
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Ma quali sono le storie più recenti? Nel Lazio, negli ultimi dieci giorni, si contano cinque casi: tre in Croazia e due in Spagna. In Toscana, di 23 nuovi positivi registrati ieri, 4 erano ragazzi della provincia di Siena che erano stati in vacanza in Croazia; altri 4 diciannovenni della provincia di Arezzo, invece avevano viaggiato in Grecia, a Corfù. In Veneto un focolaio si è sviluppato tra i ragazzi che avevano partecipato a un viaggio della maturità nell'Isola di Pag, in Croazia: tra discoteche e mancanza di mascherina, la prima a essere infettata è stata una diciottenne padovana, ma poi sono emersi altri casi, a partire da due veronesi. Simile la storia di tre ragazze di Fano (Pesaro-Urbino), tutte diciannovenni, tutte con febbre al ritorno a casa, tutte positive. Situazione fotocopia anche in Emilia-Romagna: a Modena positivo un ragazzo rientrato dalla Grecia, tre giorni prima un gruppo di reggiani tornati dalla Croazia (e si parla di nuovo di Isola di Pag). L'assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, lancia un appello: «I nostri focolai sono prevalentemente dovuti a giovani che tornano dalle ferie all'estero. I ragazzi, quando tornano in Italia dalle loro famiglie, osservino delle precauzioni. Poi, se necessario, ovviamente, possono fare il test. Serve un comportamento adeguato».
Ultimo aggiornamento: Domenica 9 Agosto 2020, 16:50
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