SAN BENEDETTO - Turisti con la valigia in mano: sono quelli che si incontrano davanti agli chalet e cercano disperatamente un posto-ombrellone ma anche quelli che, nelle hall degli alberghi aspettano di tornarsene a casa. Coinvolge tutta la città - non solo i concessionari di spiaggia - il caso delle file di ombrelloni che sono state rimosse per l’occupazione abusiva di suolo demaniale. Lo diventa a ridosso del Ferragosto quando c’è maggiore necessità di accoglienza.
La protesta
E se a perdere le staffe è un imprenditore come Nicola Mozzoni, presidente dell’Assoalbergatori, dotato di una pazienza di Giobbe, ecco che la situazione evidentemente è precipitata. «Gli hotel - spiega - o hanno uno chalet dell’albergo o sono collegati a stabilimenti balneari ai quali prenotano un certo numero di ombrelloni più o meno in base alle camere: da noi, al Relax, sono 120 quelli che servono. Ma quasi tutti gli alberghi più grandi offrono il servizio completo con la spiaggia. Questa situazione, con il dimezzamento in alcuni casi della disponibilità o con il restringimento dello spazio vitale tra gli ombrelloni ci sta mettendo in ginocchio: i turisti se ne vanno. Per l’intera città di San Benedetto è un enorme danno economico e di immagine, non possiamo aspettare: Ferragosto è tra una settimana. L’amministrazione deve prendere in mano la situazione, il sindaco deve intervenire o accordando una deroga al Piano di spiaggia almeno fino alla fine del mese, poi a settembre ci vedremo per risolvere la situazione, o la Capitaneria magari con la mediazione politica ci deve concedere 20 giorni di tempo per rimuovere gli ombrelloni almeno per far passare questo periodo». Insomma nessuno nega che i concessionari, consapevolmente o no, si sono allungati vedendo che i lavori anti erosione avevano regalato diversi metri di arenile. E per giunta, con il tutto esaurito che si sta verificando, sono pronti a pagare il canone anche l’eventuale aggiunta di altro spazio.
Lo stallo
E mentre quindi si fanno i conti con le disdette in hotel, anche gli stabilimenti non sanno più dove mettere i loro clienti storici stagionali, figuriamoci quelli occasionali o pendolari che rappresentano però il valore aggiunto. Ieri molti si aggiravano sul lungomare passando di stabilimento in stabilimento, ricevendo solo dinieghi. Tra i timori dei titolari poi c’è quello che anche molti, pressati come sardine per recuperare spazi o quelli senza più posto, se ne vadano facendo causa o senza onorare il dovuto visto che non è possibile prestare il servizio. Aver venduto poi ombrelloni su uno spazio abusivo potrebbe addirittura configurare la truffa. Insomma è la settima di Ferragosto e la spiaggia è nel caos più totale.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Agosto 2022, 10:31
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