È viva e vegeta ma l'Inps le blocca la pensione: «Deve dimostrare di non essere morta»

L'assegno è arrivato regolarmente per 18 anni, poi è stato sospeso in seguito a una comunicazione di morte avvenuta dall'Asl

È viva e vegeta ma l'Inps le blocca la pensione: «Deve dimostrare di non essere morta»

In pensione dal 2004, una ex insegnate 70enne si è vista accreditare puntualmente l'importo fino allo scorso 30 giugno: da quel momento in poi più nulla. Il motivo? Per l'Inps Mariacristina Fornelli Bardina, di Balangero (Torino), risultava morta dal 15 del mese. Per riavere la pensione ha dovuto dimostrare di essere viva. 

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Il caso di omonimia

La vicenda, denunciata dal quotidiano La Stampa, è iniziata il 4 luglio, quando la donna ha chiamato in banca per chiedere conto del mancato accredito della pensione. «Ma signora è stata stornata perché l'Inps ci ha comunicato che lei è morta» è stata la risposta. La persona deceduta è un'omonima della pensionata di Balangero, ma la pensionata in vita non è ancora riuscita a venire a capo della questione. «Ho dovuto chiedere al comune di Balangero - racconta - di produrre e rilasciarmi quella che si chiama "dichiarazione di esistenza in vita" - racconta - e, insieme alla fotocopia della mia carta di identità, l'ho spedita via mail prima, il 5 luglio alla banca, altrimenti mi avrebbero bloccato il conto corrente. Poi, il 14 luglio, ho mandato tutto anche all' Inps, sia di Torino che alla sede di Roma. Questo sempre tra una telefonata e l'altra, sperando che l'iter si sbloccasse».

Invece niente. «Ora sono già due mesi che non percepisco la pensione».

L'Inps ripristina il pagamento

In seguito alla denuncia a mezzo stampa, però, l'iter si è sbloccato e l'Insp ha fatto sapere di aver ripristinato i pagamenti. L'Inps «pone grande attenzione sull'acquisizione dei dati, al fine di evitare l'indebito pagamento di ratei di pensione non spettanti a seguito del decesso dei titolari», ha evidenziato in una nota lo stesso Istituto di previdenza pubblico. «A seguito di un invio telematico del 30 giugno, con il quale l'Asl competente comunicava il decesso della signora avvenuto in data 15 giugno, questo Istituto ha provveduto in automatico al blocco della pensione e contestuale richiesta di 're introito' per la rata di luglio, così come previsto dalla normativa vigente in tema di comunicazione di decesso dei pensionati e dei relativi contratti stipulati con gli istituti pagatori (banche e poste). A seguito della segnalazione dell'interessata - si legge ancora - la sede competente si è immediatamente adoperata per la tempestiva risoluzione del caso, rispristinando in data 3 agosto la pensione che, per il mese di agosto è già stata messa in pagamento e la signora riceverà l'accredito con valuta 10 agosto, mentre, per quel che riguarda la rata di luglio la signora ha già ricevuto l'importo». L' Inps fa sapere, poi, che «i decessi che pervengono annualmente all'Istituto, attraverso i canali telematici utilizzati dalle Pubbliche amministrazioni, che per legge sono tenute alla trasmissione dei dati, sono stati nel 2021oltre 700.000».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Agosto 2022, 14:30
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