Roma, i registi delle truffe: una centrale della camorra organizza i raggiri. Il vice questore: «Con finti sms rubano i dati»

Ogni giorno arrivano 120 "soldati" forniti di indirizzi e numeri delle vittime

Roma, i registi delle truffe: una centrale della camorra organizza i raggiri. Il vice questore: «Con finti sms rubano i dati»

di Emilio Orlando

Una “sala di regia” criminale, gestita direttamente dalla camorra, dietro le truffe agli anziani consumate ogni giorno in tutta Italia. Un esercito di più di mille pendolari del raggiro, di cui oltre centoventi solo nella Capitale, che partono dalla Campania quotidianamente e derubano denaro e gioielli alle categorie più deboli. Solo nella Città Eterna, vengono commesse più di 30 truffe al giorno, quasi 900 al mese. I truffatori vanno a botta sicura.


LE INDAGINI

Secondo le indagini in corso della procura capitolina e di quelle partenopee, la mente che studia le truffe, compra attraverso il dark web e con impiegati comunali infedeli che accedono alle banche dati anagrafiche, pacchetti di dati e di informazioni commerciali, dove sono contenute tutte le indicazioni, stati di famiglia compresi, per carpire la fiducia delle vittime e far capire loro che possono fidarsi. Per irretire meglio chi si trova all’altro capo del telefono, inconsapevole che sta per essere raggirato, i truffatori utilizzano numerazioni telefoniche simili a quelle che usano i call center di marketing per chiamare e proporre contratti commerciali o offerte di prodotti energetici o telefonici. Agiscono secondo un piano e modalità già stabilito.


Il MODUS OPERANDI

L’organizzazione che studia nei minimi dettagli l’azione truffaldina, fornisce alla manovalanza i nominativi e gli indirizzi dove colpire, consegna ai suoi “operai”, un telefonino ed una macchina a noleggio e dà loro un appuntamento nel tardo pomeriggio ai caselli dell’autostrada Roma - Napoli, dove viene ritirata tutta la refurtiva e dove i criminali che si sono spacciati, chi per avvocato, chi per direttore dell’ufficio postale o chi per corriere vengono pagati a percentuale, insieme al complice. Il giorno dopo sono pronti per tornare a colpire in un altro quartiere di Roma. Sanno quante persone abitano le case che “visitano”, quanti numeri di cellulari e di rete fissa ci sono e puntualmente riescono a tenerli tutti occupati, fino a quando sono riusciti a far perdere le proprie tracce.

Negli ultimi arresti di polizia e carabinieri, messi a segno dopo le campagne anti truffe agli anziani, è emerso che l’ultima frontiera della Camorra per truffare gli anziani è quella di impiegare i minori.

«Con finti sondaggi o sms rubano i dati ai loro bersagli»

Sul fenomeno dilagante delle truffe agli anziani messe a segno nella Capitale, il vicequestore Alessandro Scarpello, del Centro Operativo di Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Lazio, interviene per spiegare come i criminali riescano ad entrare in possesso delle informazioni per truffare le loro vittime.

Come fanno i truffatori a sapere tutto sugli anziani da derubare?

«Oltre ad avvalersi di modalità “informative” classiche, utilizzano anche quelle di tipo tecnologico. Mi spiego: attraverso tecniche di “Social engineering” che consistono nella persuasione e nell’acquisizione con mezzi informatici di tutte le informazioni per colpire. Questo sistema, prevede la simulazione di vendite, sondaggi, o usando siti internet specchio, simili a quelli della propria banca ottengono dei dati».

Le potenziali vittime come possono difendersi e prevenire le truffe?

«La Polizia Postale, attraverso corsi e conferenze, ha più volte informato le categorie più esposte sullo “smishing”, ovvero una forma di raggiro che serve a convincere una vittima a cedere informazioni personali come il codice fiscale, il numero di carta di credito attraverso sms sul cellulare.


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Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Aprile 2023, 14:20
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