Roma, suoni stonati per la campane: con il coronavirus non ci sono più state manutenzioni

Roma, suoni stonati per la campane: con il coronavirus non ci sono più state manutenzioni
Rintocchi stonati per la basilica di Santa Maria Maggiore. Negli ultimi giorni le campane della Basilica papale che sorge sul colle Esquilino suonano in modo stridente, emettendo un rumore quasi metallico, come se fossero guaste o con il passare del tempo usurate. E non è un’ipotesi da scartare: la ditta che si occupa dell’attività di manutenzione dell’impianto sembrerebbe avere sede a Bergamo, una delle città lombarde più colpite dall’emergenza coronavirus. Così, in epoca di pandemia, anche l’esecuzione dei lavori in una delle basiliche più importanti della città, resta inibita a causa quarantena. E tra i residenti del rione Monti scattano le lamentele: su gruppi Facebook si invoca il ripristino della normale melodia della campana, in un momento in cui, visto il silenzio assordante della città, le stonature risuonano ancora più forti. La manutenzione delle campane richiede infatti passaggi complessi nonché l’intervento di esperti in grado di garantirne corretto funzionamento e sicurezza. Dal controllo dello stato della ferramenta, al fissaggio della testata della campana, al controllo della tensione delle catene di trasmissione fino alla prova finale l’operazione non è semplice. Per di più in una Basilica come quella di Santa Maria Maggiore, con il campanile più alto di Roma. Santa Maria Maggiore, edificata durante il pontificato di Papa Liberio nella seconda metà del 300 e ristrutturata da Papa Sisto III nella prima metà del 400 vanta infatti un campanile in stile romanico alto 75 metri, costruito tra il 1375 e il 1376, rialzato e completato nel secolo successivo. Sono cinque le antiche campane: la più grande, del 1289, fusa da Guidotto Pisano per interessamento dei Savelli, è conservata nella cella campanaria. Le altre risalgono al XVI-XIX secolo. Tra queste c’è 'La Sperduta', che suona dopo le 21, in ricordo di una vecchia leggenda: il rintocco in orario notturno richiamerebbe il suono prodotto dalle campane per guidare verso casa una pastorella dispersa mentre pascolava il suo gregge nei prati dell'Esquilino o, a seconda delle versioni, una pellegrina che, venendo a Roma a piedi, aveva smarrito la strada.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Aprile 2020, 04:05
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