La Regione taglia l’Irpef
ai redditi fino a 28mila euro

Impegnati 140 milioni. La misura riguarderà 1,2 milioni di cittadini

La Regione taglia l’Irpef ai redditi fino a 28mila euro

di Emiliano Pretto

La Regione Lazio azzera l'Irpef ai cittadini a basso reddito. E lo fa grazie all'approvazione della variazione di bilancio votata ieri dal Consiglio regionale. Il documento votato, in particolare, contiene una norma che prevede «la disapplicazione della maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef nei confronti dei soggetti con un reddito imponibile, ai fini dell’addizionale regionale all’Irpef, fino a 28 mila euro».

FINO A 35MILA EURO Uno sconto sarà applicato anche a chi ha un reddito non superiore a 35 mila euro: in questo caso la Regione ha previsto una detrazione dall’addizionale regionale all’Irpef pari a 60 euro.

LA PLATEA «Siamo felici di esentare totalmente dell'addizionale regionale i cittadini del Lazio- ha spiegato l'assessore al Bilancio dell Regione Lazio, Giancarlo Righini- una platea importante di oltre 1,2 milioni di cittadini del Lazio non pagheranno l'addizionale regionale per i redditi fino a 28 mila euro. Quanto approvato rappresenta un grande successo e dimostra che non c'era alcun pregiudizio a finanziare il fondo taglia tasse. Per i redditi sopra i 28 mila euro e fino a 35 mila euro, invece, c'è un contributo di 60 euro che si va a sommare ai 260 euro che sono determinati dalla riforma fiscale del governo nazionale. Questo ci consente di raggiungere i 320 euro complessivi che era l'obiettivo per sterilizzare l'aumento pagato nell'anno precedente».

TERZO SETTORE Tra le novità fiscali annunciate da Righini anche «la disapplicazione della maggiorazione dell’aliquota dell’Irap per gli enti del Terzo settore iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore con un valore di produzione sopra il milione».

La variazione di bilancio è arrivata con 26 voti favorevoli e 10 astenuti. Il consigliere del Pd, Massimiliano Valeriani, ha ricordato come il provvedimento appena approvato «ignori totalmente il problema delle migliaia di borse di studio ancora non pagate» ma ha fatto sapere che Righini «si è impegnato a sbloccare nei prossimi giorni i finanziamenti per pagare 7000 borse di studio che non erano state ancora elargite per una serie di presunti disguidi di carattere tecnico».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2024, 06:00