Dall’Aristofane ai lungotevere
i cumuli di rifiuti crescono

Dall’Aristofane ai lungotevere i cumuli di rifiuti crescono

di Lorena Loiacono

Discariche a cielo aperto, proprio sotto le finestre di casa. Davanti a uno dei principali mercati rionali di Roma e di fronte ad una scuola, il liceo Aristofane, con tanto di fermata del bus tra la spazzatura, frequentata dai ragazzini. Accade lungo via Giovanni Conti, proprio di fronte al mercato di Val Melaina: una montagna di rifiuti, dai sacchetti della spazzatura fino a materassi e mobili, campeggia lungo la strada occupando anche lo spazio dei parcheggi. Le persone passano, guardano allibite e tirano avanti. Senza più parole. «È chiaro che qualcuno ha preso il quartiere per una discarica - racconta una signora di 73 anni, Palmira, con il carrello della spesa al braccio costretta allo slalom tra i rifiuti - vorrei sapere perché vengono proprio qui a buttare la roba». Via Conti non è certo l’unico caso, accade in troppi punti della città da via Tuscolana, al Lungotevere Gassman a ridosso del Tevere, con i rifiuti sopra la pista ciclabile, o a Piana del Sole in via Pescina Gagliarda come denunciato dal consigliere Marco Palma. 
Ieri mattina Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare Ecomafie, insieme al senatore Andrea De Priamo, ha effettuato un sopralluogo allo stabilimento di Ponte Malnome di Ama: «voglio capire bene i costi e il livello di differenziata reale. E poi capire cosa giustifica i disservizi che i cittadini lamentano, ovvero cassonetti non puliti e rifiuti lasciati sulla strada o fuori dai cassonetti. Ho chiesto se ci sono fototrappole o telecamere per il controllo e vorrei capire il piano di programmazione di pulizia dei cassonetti».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2024, 06:00