«Fai i buffi?». Cosa significa la strana espressione del dialetto romanesco

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Nel colorito linguaggio romano, esistono espressioni che possono disorientare chi non è abituato al dialetto locale. Una di queste è sicuramente "fare i buffi", frase che assume un significato del tutto particolare nella Capitale d'Italia.

La parola "buffo", secondo la Treccani, ha un'accezione generale che rimanda a qualcosa di "comico, divertente, goffo, ridicolo" o anche "bizzarro, curioso, grottesco, insolito, singolare, strambo, strano". Tuttavia, a Roma, l'espressione "fare i buffi" si tinge di un'ombra molto più seria e specifica.

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I "buffi" e i debiti

A Roma, il termine "buffo" al plurale, ovvero "buffi", può generare equivoci tra chi, quindi, non conosce bene il dialetto. Questa espressione racchiude infatti un'accezione decisamente più negativa: "fare i buffi", "avere dei buffi" o "essere pieni di buffi" sono modi di dire utilizzati per parlare di "debiti".

Viene spesso impiegata per descrivere la condizione finanziaria di qualcuno, specialmente quando si allude a un individuo che deve dare dei soldi o ha delle situazioni di prestito non rimborsato.

L'origine del legame tra "buffi" e debiti

L'origine di questo curioso legame tra "buffi" e debiti rimane, però, avvolta nel mistero.

Una teoria propone l'origini di questa definizione con l'espressione francese di metà Ottocento "faire pouf", che significa "andarsene senza pagare".

Nonostante le sue radici incerte, questa espressione è un chiaro esempio di come il linguaggio e la cultura di una città possano evolversi in modi sorprendenti e unici, arricchendo il patrimonio dialettale con sfumature che solo i veri romani possono pienamente comprendere e apprezzare.

Crediti: Musica Korben Foto Shutterstock
 


Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Gennaio 2024, 10:50
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