Terrorismo, due arresti a Milano: sale l'allerta anche in Italia. I pm: Sono dell'Isis. Nelle chat minacce a Giorgia Meloni

I fermati sono un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane

Video

di Redazione web

Mentre l'allerta terrorismo in Europa cresce, con l'attentato di lunedì sera a Bruxelles a opera di un tunisino 45enne che ha ucciso due persone, e gli allarmi bomba scattati in Francia al Louvre e alla Reggia di Versailles, la Polizia di Stato è impegnata in un'operazione antiterrorismo a Milano

L'operazione, coordinata dalla Procura di Milano - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, ha portato all'arresto nei confronti di un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L'operazione è condotta dalla Digos di Milano, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia, dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Attentato a Bruxelles, chi è il killer: Abdesalem, 45 anni, si definisce un «mujahid», noto ai servizi di intelligence

Allarme bomba alla reggia di Versailles, evacuazione in corso: ancora paura in Francia dopo l'allerta al Louvre

Milano, due arresti per terrorismo

I due arrestati, su ordinanza del gip di Milano Fabrizio Filice, residenti in due città diverse dell'hinterland milanese, tra i 40 e 50 anni e con lavori nel settore delle pulizie (uno dipendente di un'impresa, l'altro titolare ma con società ora chiusa), erano in contatto tra loro. Uno, anzi, avrebbe indottrinato l'altro, stando alle indagini. A carico del secondo, in particolare, è stato rintracciato on line il suo giuramento scritto e rinnovato di fedeltà e sottomissione all' Isis. Entrambi, stando alle indagini partite nel 2021 da analisi della Polizia postale di Perugia e dell'Osint (Open source intelligence), avrebbero inviato i loro messaggi, soprattutto commenti anche a video di massacri e attentati dell' Isis, su gruppi Telegram, WhatsApp e Facebook per fare proselitismo e propaganda, dichiarandosi «terroristi» dell' Isis.

Le minacce a Meloni

Anche «minacce» alla premier Giorgia Meloni sarebbero state rintracciate nelle chat in cui scrivevano i due arrestati nell'operazione antiterrorismo della Procura di Milano, condotta dalla Digos.

I due, in particolare, mettevano i loro commenti di appoggio all'Isis e contro l'Occidente su gruppi Telegram, Facebook e WhatsApp, frequentati da estremisti.

Le chat contro l'Occidente

L'inchiesta, dunque, in cui già erano state svolte perquisizioni, si è concentrata soprattutto sull'analisi di questi messaggi contro l'Occidente, tra cui appunto anche le minacce ad «organi istituzionali», e a favore dello Stato islamico e sul supporto attraverso finanziamenti inviati dai due per sostenere l'estremismo islamico. In particolare, i due avrebbero inviato soldi a donne rimaste vedove perché i loro mariti erano morti in contesti di guerra. È stato accertato che avrebbero mandato denaro anche ad un uomo che, secondo indagini statunitensi, farebbe parte dell' Isis. Non sono emersi nell'indagine, da quanto si è saputo, progetti specifici di preparazione di attentati. Ai due, con gli arresti di oggi, sono stati sequestrati i telefoni e i dispositivi informatici e gli investigatori ora potranno analizzare anche se la loro attività di proselitismo sia aumentata o meno negli ultimi giorni con la guerra israelo-palestinese in corso e dopo i fatti del 7 ottobre.


Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Ottobre 2023, 11:04
© RIPRODUZIONE RISERVATA