Thiago sarebbe venuto alla luce proprio in questi giorni, se suo padre Alessandro Impagnatiello, lo scorso 27 maggio, non avesse ucciso la donna che lo portava in grembo, Giulia Tramontano. L'uomo, dopo il delitto di Senago è in carcere a San Vittore con l’accusa di omicidio pluriaggravato.
Omicidio e aborto
In questi giorni è attesa la relazione finale degli investigatori, che sarà confrontata con le prove raccolte in questi due mesi, che potrebbero aggravare la situazione del compagno di Giulia, soprattutto la premeditazione. Secondo gli inquirenti Impagnatiello non avrebbe ricevuto l'aiuto di nessuno, ma eseguito il brutale omicidio ed occultamento del cadavere, in modo del tutto autonomo. Secondo il codice penale, infatti, la morte del feto viene considerato un procurato aborto e non un omicidio, in quanto è escluso l’inizio del travaglio della vittima, prima della morte.
Niente topicida
Prima ha ucciso Giulia e di conseguenza Thiago, poi il duplice tentativo di bruciarne il corpo, infine l'abbandono del cadavere tra le sterpaglie a settecento metri da casa.
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Luglio 2023, 17:52
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