Come ha ammesso lo stesso questore di Napoli, Antonio De Iesu, rispondendo in conferenza stampa a a chi ha chiesto se ci fosse un nesso tra i due fatti: «Nel primo pomeriggio - le parole del questore - c'è stata una inusuale fibrillazione dell'attività investigativa che ci ha consentito di fare degli intrecci per arrivare all'abitazione dove si nascondeva Marco Di Lauro». È proprio nella casa materna di Norina Mattuozzo, un appartamento al sesto piano di un edificio di edilizia popolare nel centro storico di Melito (Napoli), che Tamburrino stamattina si è presentato chiedendo di poter parlare con la moglie.
I due si sono chiusi in una stanza dalla quale dopo poco è uscito solo l'uomo. Quando sono arrivati i carabinieri per Norina non c'era già più niente da fare, colpita a morte da tre colpi di pistola. In casa c'erano anche i due figli della coppia, un bambino di 7 anni e una ragazzina di 14. L'uomo, una sfilza di precedenti a carico, nel 2007 fu vittima di un agguato al Rione dei Fiori nell'ambito della cosiddetta faida di Scampia interna al clan ' Di Laurò. In prognosi riservata per giorni, riuscì a salvarsi dopo un delicato intervento chirurgico. Dopo aver ucciso la moglie, Tamburrino ha fatto perdere le tracce, ma la sua fuga è durata poco.
I carabinieri erano sulle sue tracce quando, dopo aver contattato il suo avvocato, l'uomo si è costituito negli uffici della squadra mobile di Napoli dove è stato sottoposto a interrogatorio per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
E di lì condotto in carcere. In Campania si tratta del primo caso di femminicidio nel 2019. Risalgono alla fine dell'anno scorso gli ultimi episodi: la morte di Violeta Senchiu, una 32 enne romena uccisa lo scorso 3 novembre a Sala Consilina (Salerno). E l'esecuzione in una cartolibreria di Vairano Patenora (Caserta) di Antonella e Rosanna Laurenza uccise dal marito di Antonella, il maresciallo della Guardia di Finanza Marcello De Prata, il 15 novembre scorso.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Marzo 2019, 21:37
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