Si indaga sulla vita privata dell'ex maresciallo dei carabinieri Silvano Nestola, 46 anni, ucciso a Copertino, in provincia di Lecce, nella tarda serata di ieri con tre colpi di fucile al torace. Per tutta la notte e poi ancora oggi, i carabinieri hanno ascoltato persone informate sui fatti, recuperato informazioni attraverso immagini, testimoni e dichiarazioni di parenti e conoscenti, per cercare di ricostruire gli ultimi giorni di vita dell'ex militare e risalire a un movente e a un autore dell'omicidio.
Esclusa la pista della criminalità organizzata e anche quella del contesto professionale della vittima, gli investigatori si sono concentrati sulla vita privata di Nestola, uomo molto schivo che - a quanto risulta dai primi accertamenti - non aveva confidato alla sorella le sue relazioni sentimentali. Insistendo su questo aspetto, i militari sono risaliti alla famiglia di San Donaci, i cui componenti - uno dei quali con regolare porto d'armi - nel pomeriggio sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Dopo alcune ore hanno fatto ritorno a casa. Intanto i carabinieri sono ritornati sul luogo del delitto per un ulteriore sopralluogo e nei prossimi giorni la Procura disporrà l'autopsia per accertare l'esatta traiettoria dei proiettili, la distanza dalla quale sono stati esplosi i colpi di fucile e ricostruire così la dinamica dell'omicidio.
Nestola era stato in servizio al comando provinciale di Lecce fino allo scorso settembre e da allora era stato collocato a riposo perché riformato.
Nestola avrebbe immediatamente fatto rientrare il figlio in casa, per proteggerlo, mentre lui avrebbe deciso di affrontare il killer, forse perché lo conosceva. Gli sarebbe andato incontro a piedi ma non avrebbe fatto in tempo a mettersi in salvo, perché la persona che lo stava aspettando, armata di fucile e incappucciata, avrebbe esploso altri tre colpi dall'arma automatica che imbracciava, caricata con 4 proiettili corrispondenti ai bossoli trovati, ferendolo a morte. Il sicario, che alcuni testimoni hanno visto scappare, si sarebbe poi allontanato a piedi ma, ritengono gli inquirenti, è probabile che avesse lasciato ad una certa distanza un'auto a bordo della quale è fuggito facendo perdere le sue tracce. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Lecce, hanno acquisito alcuni filmati di telecamere che si trovano lungo la strada e, dopo i rilievi tecnici, hanno cominciato a raccogliere le altre informazioni utili alle indagini.
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Maggio 2021, 20:21
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