Studenti intossicati in hotel durante la gita, il proprietario li «risarcisce»: anticipo da 40 mila euro

Il norovirus aveva colpito studenti e professori durante una gita a Dimaro

Studenti intossicati in hotel durante la gita, il proprietario li «risarcisce»: anticipo da 40 mila euro

di Redazione web

Si conclude, forse, una vicenda iniziata all'inizio del 2020: l'hotel Union di Folgarida era finito sotto accusa per 2 ondate di apparenti intossicazioni alimentari. Ebbena, il proprietario ha dovuto risarcire i clienti, perlopiù studenti e insegnanti in gita scolastica. I sintomi, infatti, non erano dovuti ad un'intossicazione, ma a un virus che aveva contaminato le superfici su cui erano stati appoggiati gli alimenti.

Il gestore della struttura, come riporta il Corriere, per far fronte alle richieste di risarcimento, ha dovuto sborsare 130 assegni del valore di 230 euro ciascuno, nella speranza di evitare ulteriori complicazioni legali.

«Chi ha partecipato alle feste a base di sesso contatti la polizia», l'allarme dopo che un ospite è risultato positivo al virus Hiv

Francia in allarme: «Cinque giocatori influenzati, è il virus di Doha». Chi rischia il forfait in finale

L'epidemia in hotel

Due ondate di malori, tra gennaio e febbraio 2020: decine di giovani ospiti, infatti, si trovavano nell'hotel Union di Folgarida in gita scolastica e, nel corso della permanenza, sono stati colpiti da una vera e propria epidemia di vomito, crampi, nausea e febbre. In alcuni casi, addirittura, è stato necessario il ricovero in ospedale.

Inizialmente, tutti hanno pensato a un'intossicazione alimentare: le indagini dell'azienda sanitaria trentina, però, successivamente hanno escluso questa ipotesi, scoprendo che si era trattato di un caso di norovirus, la causa più comune di gastroenterite, diffuso dalle superfici contaminate su cui avevano poggiato gli alimenti.

Il processo

Dopo 4 anni, il titolare dell'hotel ha provveduto a staccare 130 assegni del valore di 230 euro ciascuno a "titolo simbolico" nella speranza di ottenere l'estinzione del reato.

Le vittime, infatti, si sono costituiti parte civile, come ha ricordato uno dei legali,  l'avvocato Alessio Stacchiotti: «I miei assistiti, all'epoca ragazzini di 15-17 anni, erano stati contagiati dalla seconda ondata del virus.  All'epoca dei fatti, alcuni erano statti ricoverati direttamente in albergo in una sorta di "stanza pre-covid", assistendo a quello che pochi mesi dopo avremmo visto con la pandemia: una tenda-ospedale da campo allestita in albergo. Tutti avevano riportato problemi di intestino e stomaco e febbre; alcuni si erano sentiti male successivamente. C'è chi era sembrato più grave, magari con febbre più alta, ma sempre della stessa tipologia».

In attesa della prossima udienza, fissata per martedì 26 marzo 2024 alle 13 al Tribunale di Trento, i legali dei ragazzi sostengono la tesi della negligenza. «Ci siamo sempre battuti per evidenziare che, quand'anche nel primo caso il giudice dovesse ravvisare la buona fede, la seconda ondata era invece assolutamente evitabile - ha precisato l'avvocato Stacchiotti -. L'indagine, con gli organi di accertamento di polizia giudiziaria, aveva evidenziato la presenza del virus nuovamente nei ripiani delle cucine. Questo albergatore trentino ha diverse strutture e sono cose che possono succedere. Il problema è che, una volta accertato il contagio, bisognerebbe porre estrema attenzione e sanificare tutto. Si è invece ravvisata un'approssimazione da parte di chi doveva provvedere e non ha provveduto. Ma ha prevalso l'interesse economico per gite e pernottamenti che in bassa stagione facevano comodo».

Resta aperto in sospeso il nodo economico. «L'assegno erogato ora non era a copertura danno, ma sostanzialmente un atto di buona volontà agli occhi del giudice. Se si riuscisse trovare un accordo su un risarcimento congruo potremmo anche chiudere la questione - ha concluso Stacchiotti - ed evitare il procedimento civile che implicherebbe altri anni e altri costi per le famiglie».


Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Ottobre 2023, 20:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA