Strage di Cutro, le 64 bare dei migranti allineate nel palasport di Crotone: solo 23 le vittime identificate

E' stata allestita all'interno del PalaMilone di Crotone per contenere le 64 vittime finora recuperate del tragico naufragio di domenica

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Un giocattolo della Polizia posato sulla piccola bara bianca, accanto alla sigla 'KR46M0'. Non si conosce il nome del bambino nella bara sistemata nel Palasport di Crotone. E' la camera ardente della strage di Cutro. Sarà aperta domani mattina (mercoledì). E' stata allestita all'interno del PalaMilone di Crotone per contenere le 64 vittime finora recuperate del tragico naufragio di domenica. Il prolungarsi degli accertamenti medico-legali rende impossibile anticipare l'apertura.

 

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Su 64 bare sono 23 le vittime identificate

Accanto c'è un'altra bara bianca, con le rose pure bianche. Sono 64 le nude esposte nel Palamilone. Di questi solo 23 sono le vittime identificate, 22 afgani e un siriano. Una distesa di nude, di cui cinque bianche. C'è il feretro con il nome di Munika Fgrhadi, la 35enne afgana, morta in mare con tre figli, di 12, 8 e 5 anni. Il corpo del bimbo di 5 anni non è ancora stato ritrovato. Poi c'è Marzia Qasimi, 34 anni, anche lei afgana. E Abiden Jafari. Sulla sua bara c'è una rosa rossa e un mazzo di margherite. Oppure, Jafar Sadeqi, afgano di 33 anni. Su un'altra barra c'è solo la sigla: 'KR29D45', una donna di 45 anni. E poi, Seyar Noori, un afgano di 26 anni. E' KR11D23', una donna. Anche lei senza identità. Donne, uomini, bambini, senza nome né cognome. Sarà difficile riuscire a identificarli. I parenti sono in un angolo. Piangono in silenzio. C'è anche Wahid, il marito di Munika, che ha perso oltre alla moglie anche tre figli. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Marzo 2023, 12:22
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