Barcone sugli scogli: 59 morti in mare, anche 14 bambini. I superstiti sono 81

Barcone sugli scogli: 59 morti in mare, anche 14 bambini. I superstiti sono 81

di Giammarco Oberto

Di quello che era un barcone salpato quattro giorni fa da Izmir, Turchia, alle luci dell’alba resta un ammasso di assi marce sulla spiaggia di Cutro, a una ventina di chilometri da Crotone. Dell’umanità di disperati che era a bordo, un numero ancora impreciso che si aggira intorno alle 180 persone, resta un manipolo di 81, quasi tutti uomini, che i primi soccorritori hanno trovato aggirarsi come fantasmi sulla battigia, bagnati, infreddoliti, gli occhi sgranati dall’orrore.

Sono quelli che ce l’hanno fatta. Cinquantanove sono stati portati nel centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, 22 nell’ospedale di Crotone: in terapia intensiva c’è anche un bambino di 9 anni. Gli altri se li è presi il mare. Corpi ripescati in acqua, cadaveri gettati dalle onde forza 4 sulla spiaggia, anche a chilometri di distanza dal punto del naufragio. Il conto è provvisorio: 59 morti, tra cui 21 donne e 14 bambini. Siriani, iraniani, iracheni, pachistani, afgani. Una distesa di teli bianchi allineati sulla strada sterrata che corre dietro la spiaggia di un paesino che d’inverno è praticamente disabitato, e poi portati nel palasport di Crotone. Il conto è provvisorio. I dispersi sono ancora tanti, «venti o trenta» ha detto il ministro dell’Interno Piantedosi, arrivato nel pomeriggio a Crotone. Le ricerche ricominceranno questa mattina.

Ma le speranze di trovare qualcuno ancora in vita sono nulle.

L’ennesima tragedia del Mediterrano - quel cimitero d’acqua che si è già preso 26mila vite in dieci anni, e già 225 nel 2023 - si è consumata verso le quattro del mattino. Il caicco si è infranto come cartone contro gli scogli a un centinaio di metri dalla riva. E si è consumata una strage. Quattordici dei corpi recuperati sono bambini, tra i 13 anni e gli otto mesi. Intere famiglie spazzate via. Si sono salvati solo quelli che sapevano nuotare. La procura ha avviato un’inchiesta per ricostruire la dinamica della tragedia, ipotizzando i reati di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Carabinieri e guardia di finanza hanno sottoposto a fermo un egiziano: i sopravvissuti lo hanno indicato come scafista.

La premier Giorgia Meloni ha espresso il suo «profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini». «Il governo - è la nota di Palazzo Chigi - è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Febbraio 2023, 06:00
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