Strage di Cutro, lo scafista scampato al linciaggio dei superstiti sulla spiaggia: i carabinieri lo strappano dalle mani dei migranti

Lo scafista sarebbe stato aggredito sulla battigia di Steccato di Cutro subito dopo la tragedia

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di Redazione web

È scampato al linciaggio uno degli scafisti che hanno condotto alla morte 64 dei 250 migranti partiti del porto di Izmir in Turchia e naufragati al largo della costa calabrese. Secondo quanto emerge dagli atti dell'inchiesta, lo scafista sarebbe stato aggredito sulla battigia di Steccato di Cutro subito dopo la tragedia ed è stato salvato dall'intervento dei carabinieri che avevano notato la scena mentre erano impegnati nelle operazioni di soccorso. I militari prelevarono l'uomo e lo portarono via, solo i successivi accertamenti portarono al fermo dell'uomo indicato dai superstiti come uno degli scafisti. 

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Viaggio in ritardo, la lite a bordo

Ore prima del naufragio, alcuni dei migranti a bordo hanno avuto un litigio con gli scafisti a causa del ritardo dell'arrivo a terra. È quanto emerge dai racconti dei superstiti fatti alle forze dell'ordine e che sono agli atti del provvedimento del fermo di polizia giudiziaria emesso nei confronti di tre persone. Lo ha riferito il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia. I migranti si lamentavano perché l'imbarcazione non era ancora arrivata a destinazione.

Poi la situazione è tornata calma e il viaggio è proseguito fino alla tragedia.

Le vittime

Su 64 vittime accertate fino ad oggi solo 23 persone sono state identificate, 22 afgani e un siriano. Tutti gli altri non hanno ancora un nome e un cognome dopo il naufragio di Steccato di Cutro. I minori morti sono 14. Altri 14 sono superstiti, di cui 5 ricoverati in ospedale, 6 al Cara di Capo Rizzuto e due non accompagnati portati in centri idonei.

 

Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Febbraio 2023, 17:49
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