Si è ormai capito che il calendario gregoriano, nelle sue declinazioni laiche, “rema” contro il governo in carica. Nemmeno il tempo di spegnersi di facce fiere o corrucciate del 25 aprile, non ancora sfiammata la boutade del responsabile per le Infrastrutture Matteo Salvini che ha sottolineato come il Primo Maggio il già convocato Consiglio dei Ministri si contrapporrà idealmente a quelli che ballano e cantano proprio in occasione della Festa del Lavoro (che infatti restò soppressa per 23 anni, dal 1923 al 1946), adesso è il povero Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, ad essere tirato in ballo col suo Ferragosto: per il 15 agosto prossimo venturo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha invitato i direttori generali del ministero ad un pranzo di lavoro, «alle ore 13, da me» è scritto nella lettera inviata ieri ai suddetti, alcuni dei quali “strigliati” per essere andati in ferie il 24 aprile e di aver dunque fatto ponte con la Festa della Liberazione mentre le istituzioni e gli uffici da essi guidati (dai siti archeologici ai musei) traboccavano di visitatori a bocca aperta davanti le vestigia della nostra Nazione.
Niente solleone, addio fettina panata nella ciriola, arrivederci cocomero: al lavoro, sebbene ristorati da un menù si spera in linea col caldo di quei giorni. “Qui da me” in effetti è un po’ vago anche se si intuisce che la riunione con uso di piatti e posate si svolgerà tra le sale austere di via del Collegio Romano e non certo ai tavoli di Fortunato al Pantheon.
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Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Maggio 2023, 00:00
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