Mamme vanno a teatro con i figli neonati: «Costrette ad andarcene, non potevamo portare le carrozzine». Bufera social

Le due amiche trentenni avevano prenotato dei posti centrali in galleria, dove per motivi di sicurezza non possono essere ammessi i passeggini

Mamme vanno a teatro con i figli neonati: «Costrette ad andarcene, non potevamo portare le carrozzine». Bufera social

di Redazione web

Pochi giorni fa aveva fatto notizia la storia di una mamma di Bergamo che al cinema con il suo neonato di 40 giorni era stata costretta a pagare anche per il piccolo un biglietto a prezzo pieno a causa di citate ragioni di sicurezza da parte della sala. Oggi, proprio per la stessa ragione, due mamme di Grossetto hanno raccontato di essersi viste costrette a lasciare un teatro insieme ai loro due neonati in carrozzina.

Le mamme a teatro con i neonati

Ilaria Trebbi e Giulia D'Antuono, amiche trentenni ed entrambe mamme di due piccoli di pochi mesi, il 23 geannaio sono andate al Teatro Moderno della loro città per assistere a una conferenza del professor Umberto Galimberti per la quale avevano regolarmente acquistato i biglietti online. Con loro, avevano portato i loro bambini, addormentati, in carrozzina: «Siamo andate via dal teatro con i nostri neonati perché ci hanno detto che avremmo potuto dare fastidio e per motivi di sicurezza legati alle carrozzine. Sono arrabbiata con me stessa, dovevo rimanere lì», ha raccontato Ilaria a Repubblica. I loro posti erano centrali nella prima fila della galleria, ma le maschere hanno detto loro che per ragioni di sicurezza non avrebbero potuto portare le carrozzine. Allora le due amiche si sono offerte di tenere in braccio i piccoli posizionando le carrozzine davanti a loro, ma sono state invitate a spostarsi nelle poltrone laterali per poter raggiungere più velocemente l'uscita in caso di una crisi di pianto dei neonati. Dopo diversi tentativi da parte dell'organizzazione, alla fine le due mamme hanno deciso di andare via e non assistere alla conferenza.

I commenti social

La loro storia era stata raccontata da MaremmaOggi, che l'aveva condivisa sui social scatenando una vivace discussione. «Hanno scritto  - continua Ilaria - che “Le mamme devono stare a casa”, che “La genitorialità è rinuncia”.

Non la penso così. Vorremmo partecipare alla vita culturale della nostra città». La trentenne, studentessa universitaria di Scienze dell'educazione, ha spiegato di aver sempre avuto l'opportunità di portare con sé il figlio maggiore, di 3 anni, in Facoltà per sostenere gli esami, incontrando la disponibilità di colleghi e professori. «Giulia è mamma da due mesi e fa un lavoro che la vede, guarda caso, responsabile alla sicurezza. Non siamo delle sprovvedute. Avevamo con noi le fasce. Entrambe allattiamo, non diamo ai bambini il biberon ed è il motivo per cui non li abbiamo lasciati a casa con una babysitter o con il babbo. Li avremmo tenuti in braccio e in caso di una crisi di pianto saremmo uscite», ha continuato. 

L'organizzazione

Sulla questione è intervenuta la direttrice del teatro, Federica Mundula, che ha spiegato: «Nel caso in cui non si abbiano dubbi, è sempre bene chiamare gli organizzatori. Le due donne hanno scelto i posti centrali per evitare di dare fastidio e tenere le carrozzine davanti a sé. Se avessero chiamato, avrebbero potuto acquistare i biglietti per i posti nella parte destra della platea vicino all’uscita di sicurezza, dedicati a chi si sposta in carrozzina, tenendo così i passeggini». Da parte sua, l'organizzazione dell'evento si è offerta di rimborsare i biglietti, ma le due donne non lo accetteranno «per principio»: «Il problema, a nostro avviso, è che molti hanno temuto che i neonati potessero disturbare la conferenza».


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Gennaio 2024, 14:27
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