Elena Cecchettin persona dell'anno per L'Espresso: «Parole su patriarcato e cultura dello stupro trasmettono senso di responsabilità»

Elena Cecchettin in copertina sul settimanale per la sua tenacia, caparbietà e forza nel combattere il patriarcato

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di Nikita Moro

Elena Cecchettin è stata eletta da L'Espresso "Persona dell'anno 2023". È la sorella minore di Giulia Cecchettin, sequestrata e uccisa l'11 novembre dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, 22 anni, che non accettava la fine della loro relazione.

Da primo momento della scomparsa di Giulia, sua sorella è riuscita a neutralizzare il dolore che aveva dentro per trasformarlo in qualcosa di più grande, per tutti: senso civico, impegno, responsabilità collettiva. Per questa ragione L'Espresso elegge Elena persona dell'anno e le dedica una foto in copertina.

Elena: sono contenta

«Sono contenta – ha detto Elena Cecchettin - che quelle parole siano state prese sul serio e che di fatto le persone abbiano iniziato ad avere voglia di realizzare quel cambiamento che già desideravano». 

Il titolo

Elena Cecchettin è stata eletta persona del 2023 già da qualche giorno.

In copertina, si mostra vestita di nero, con due piccole trecce e lo sguardo dritto e profondo verso l'obiettivo: non il fotografo, ma il pubblico. Nessun nastro rosso, a far da cornice al suo volto è la copertina dell'Espresso che la omaggia per la sua tenacia e la sua incredibile caparbietà nel contrastare questo sistema.

Prima della lotta, la retorica. Elena Cecchettin ha sempre parlato apertamente di come la violenza sulle donne, lo stupro e il femminicidio siano figli «Del patriarcato». Nessuna censura fra le sue parole, schietta e arrabbiata, la giovane incolpa tutti per la morte di sua sorella. Una colpa taciturna, non un capo d'imputazione, come quello che si trova a fronteggiare oggi chi l'ha uccisa quell'11 novembre, Filippo Turetta.

Il primato

A Elena va il primato di essere riuscita a incubare il dolore per poi trasmetterlo a chi ascoltava le sue parole, a chi è sceso in piazza il 25 novembre, a chi era presente ai funerali di Giulia Cecchettin. I suoi discorsi svegliano le menti degli uomini e accendono i riflettori su quella cultura dello stupro, presente nella nostra società, che ancora in tanti negano.

Il direttore de l'Espresso, Alessandro Mauro Rossi, nell'editoriale scrive: «Con quello di Vanessa Ballan i femminicidi hanno ormai superato abbondantemente la terribile soglia dei 100 casi dall'inizio dell'anno. Un fenomeno che non sembra finire mai ed è il segno di dove ci sta portando il nostro tempo. Credevamo, crediamo, che il rispetto per le donne e per ogni persona avesse fatto passi avanti importanti e invece ogni giorno non manca l'occasione per fare un passo indietro». Ed Elena ci costringerà a non farlo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Dicembre 2023, 09:53
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