Dress code alla Camera: niente sneakers e obbligo di cravatta. La proposta di Fdi per il decoro

Un ordine del giorno presentato dal partito di maggioranza suggerisce linee guida per rispettare la "sacralità istituzionale"

Dress code alla Camera: niente sneakers e obbligo di cravatta. La proposta di Fdi per il decoro

Entrare alla Camera vestiti in modo «dignitoso e decoroso», nel rispetto di quell'istituzione. E quindi magari con la cravatta (non obbligatoria ora, mentre lo è al Senato da sempre) e senza scarpe da tennis. È il partito di Giorgia Meloni a chiedere una svolta al dress code di parlamentari e non solo. La novità, che varrebbe per chiunque entri nel Palazzo, è racchiusa in un ordine del giorno allegato al bilancio interno della Camera che, complessivamente, sarà votato il 2 agosto dall'aula. Compreso un altro odg che suggerisce di allestire spogliatoi per chi arriva a Montecitorio in bici, per potersi cambiare.

Il documento sul dress code ha la prima firma di Salvatore Caiata, ex grillino ed ex presidente del Potenza calcio, dal 2019 passato a Fratelli d'Italia. Parte dal presupposto che un'istituzione, che ha una «sacralità» sancita nello Statuto albertino e poi nella Costituzione, impone un decoro e una forma che non possono prescindere dalla sostanza.

La differenza con Palazzo Madama, sede del Senato

Non basta, insomma, l'obbligo della giacca che vale oggi per tutti gli uomini che varcano la soglia di Montecitorio e che segna la differenza con Palazzo Madama.

Qui serve anche la cravatta o si sta fuori, seguendo un'impostazione che tanti associano alla lunghissima presidenza di Amintore Fanfani. Altro che le immagini del radicale Roberto Giachetti seduto allo scranno più alto della Camera (da vicepresidente) senza la cravatta. Tuttavia nella prima versione dell'ordine del giorno di FdI, la proposta era più esplicita: si valuti l'obbligo di «indossare sempre la cravatta per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile» - si legge nella richiesta rivolta all'Ufficio di presidenza e al collegio dei questori - e di bandire le scarpe da ginnastica per tutti. Il nuovo potenziale dress code fa già discutere, forse pensando alle temperature sempre più calde d'estate. E tra i partiti all'opposizione passa come l'ennesima svolta 'patriotticà di stampo meloniano. Effetto polemiche o no, il testo viene riformulato e si fa più vago. Sparisce l'esempio della cravatta e delle sneakers.

Resta l'invito a «valutare l'opportunità» di introdurre regole per un abbigliamento «consono alle esigenze di rispetto della dignità e del decoro dell'istituzione». Un impegno decisamente più difficile da attuare, senza entrare nel dettaglio di quanto scarpe e vestiti siano più o meno decorosi. Insomma più opinabile. In ogni caso l'Ufficio di presidenza e i questori hanno un anno per attivarsi o lasciare tutto com'è.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Luglio 2023, 12:49
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