Salerno, detenuto riceve una visita dal suo cane in carcere: scoppia la polemica

L'incontro è avvenuto nell'area verde ed è durato circa tre ore. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: "Ci sono altre priorità"

Salerno, detenuto riceve una visita dal suo cane in carcere: scoppia la polemica

di Tommaso Cometti

La "pet therapy" applicata al carcere: sembrerebbe che sia questo il caso di un detenuto del carcere di Fuorni (Salerno), che ha ricevuto una visita piuttosto inusuale. Egli, infatti, ha potuto trascorrere qualche ora a colloquio... con il suo cane. Ci sono già stati dei casi simili in passato, ma questa volta la vicenda sta facendo discutere: il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, infatti, ha ritenuto opportuno sottolineare l'esigenza di dare la priorità ad altre problematiche.

Il caso

L'incontro è avvenuto martedì 7 novembre: il cane ha potuto rivedere il suo padrone, un detenuto ristretto nella Casa circondariale di Salerno al regime di Alta Sicurezza. Il recluso e il suo fedele amico a quattro zampe si sono potuti incontrare nell’area verde, “e per far fare l’incontro il Comandante di Reparto ha ritenuto opportuno togliere un Agente dal suo abituale posto di servizio, l’ufficio comando, già in carenza di personale”, ha evidenziato il segretario provinciale del Sindacato, Giuliano Verdino. 

Il sindacato, inoltre, ha sottolineato la presenza di altri problemi, ben più urgenti: «Nulla da dire sulla cosa in sé, sulla pet therapy, anche alla luce del rapporto che si crea tra padrone e compagno a quattro zampe – hanno ribadito i sindacalisti del SAPPE – ma certo stupisce la priorità che ne è stata data in un carcere con molte criticità: ne ha la consapevolezza il Comandante di Reparto? A nostro avviso no, non è in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità e per questo ne chiediamo l’avvicendamento: evidentemente, non ha più adeguati stimoli professionali per garantire il rispetto dei diritti soggettivi del Personale e l’efficienza nonché l’efficacia dei servizi istituzionali del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio al carcere di Salerno».

Donato Capece, segretario del sindacato, ha voluto sottolineare le rimostranze dei suoi iscritti: «Il carcere di Salerno è in sovraffollamento costante: ci sono circa 370 posti letto regolamentari, ma i detenuti arrivano a essere sistematicamente oltre 500, 520 per l’esattezza il 31 ottobre scorso.

Gli agenti vengono aggrediti e nel carcere di Salerno si considera prioritario far fare un colloquio tra cane e padrone detenuto, piuttosto che pensare a dotare di taser gli Agenti per fermare le aggressioni dei detenuti violenti? Per questo auspichiamo che analoga sensibilità emerga anche per alcuni interventi legati alla sicurezza ed all’ordine interno del carcere di Fuorni, che ci sembrano essere stati trascurare proprio da chi attualmente comando il Reparto di Polizia Penitenziaria, a cominciare dall’urgente necessità di adottare adeguati provvedimenti disciplinari ai detenuti responsabili di atti di aggressione ai poliziotti penitenziari».

Infine, Capece ha chiosato: «Noi siamo e saremo sempre al fianco dei poliziotti penitenziari di Salerno, della Campania e della Nazione tutta: poliziotte e poliziotti che, a causa di una frangia sempre maggiore di popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole ed abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto, meritano attenzione e rispetto per i difficili e rischiosi compiti ai quali quotidianamente assolvono!”».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Novembre 2023, 14:54
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