La "pet therapy" applicata al carcere: sembrerebbe che sia questo il caso di un detenuto del carcere di Fuorni (Salerno), che ha ricevuto una visita piuttosto inusuale. Egli, infatti, ha potuto trascorrere qualche ora a colloquio... con il suo cane. Ci sono già stati dei casi simili in passato, ma questa volta la vicenda sta facendo discutere: il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, infatti, ha ritenuto opportuno sottolineare l'esigenza di dare la priorità ad altre problematiche.
Il caso
L'incontro è avvenuto martedì 7 novembre: il cane ha potuto rivedere il suo padrone, un detenuto ristretto nella Casa circondariale di Salerno al regime di Alta Sicurezza. Il recluso e il suo fedele amico a quattro zampe si sono potuti incontrare nell’area verde, “e per far fare l’incontro il Comandante di Reparto ha ritenuto opportuno togliere un Agente dal suo abituale posto di servizio, l’ufficio comando, già in carenza di personale”, ha evidenziato il segretario provinciale del Sindacato, Giuliano Verdino.
Il sindacato, inoltre, ha sottolineato la presenza di altri problemi, ben più urgenti: «Nulla da dire sulla cosa in sé, sulla pet therapy, anche alla luce del rapporto che si crea tra padrone e compagno a quattro zampe – hanno ribadito i sindacalisti del SAPPE – ma certo stupisce la priorità che ne è stata data in un carcere con molte criticità: ne ha la consapevolezza il Comandante di Reparto? A nostro avviso no, non è in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità e per questo ne chiediamo l’avvicendamento: evidentemente, non ha più adeguati stimoli professionali per garantire il rispetto dei diritti soggettivi del Personale e l’efficienza nonché l’efficacia dei servizi istituzionali del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio al carcere di Salerno».
Donato Capece, segretario del sindacato, ha voluto sottolineare le rimostranze dei suoi iscritti: «Il carcere di Salerno è in sovraffollamento costante: ci sono circa 370 posti letto regolamentari, ma i detenuti arrivano a essere sistematicamente oltre 500, 520 per l’esattezza il 31 ottobre scorso.
Infine, Capece ha chiosato: «Noi siamo e saremo sempre al fianco dei poliziotti penitenziari di Salerno, della Campania e della Nazione tutta: poliziotte e poliziotti che, a causa di una frangia sempre maggiore di popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole ed abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto, meritano attenzione e rispetto per i difficili e rischiosi compiti ai quali quotidianamente assolvono!”».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Novembre 2023, 14:54
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