Una ragazza di 25 anni è stata condannata a un anno e mezzo - con pena sospesa e non menzione - per essersi spacciata per «curatore» nell'ambito della cosiddetta «Blue Whale Challenge» e per aver costretto, tramite i 'social', una minorenne di Palermo a infliggersi alcuni tagli sul corpo e ad inviarle le foto, come primo step delle 50 prove di coraggio.
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La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico della nona sezione penale, Angela Martone. Si è chiuso dunque con una condanna il primo e unico processo celebrato davanti al Tribunale di Milano sulla Blue Whale: la ragazza era finita a processo con le accuse di atti persecutori e violenza privata aggravati.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Maggio 2021, 22:05
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