Coronavirus Roma, in Centro multato un romano su 3. La Regione: serve un’altra stretta
Ma anche prima della stretta erano numerosi i casi scoperti da polizia, carabinieri e vigili urbani. Tra i casi più eclatanti quello denunciato da un’infermiera pediatrica di Bari che dopo aver assistito una partoriente è stata costretta ad andare in quarantena con la famiglia, figli piccoli compresi. Il 7 marzo una donna si è infatti presentata in ospedale ma non ha detto di essere arrivata pochi giorni prima da Parma. Ha partorito, ma il giorno dopo è stata messa in isolamento perché trovata positiva al Covid-19. E in tutto il nosocomio è scattato l’allarme contagio. La donna è stata denunciata e per tutti coloro che erano entrati in contatto con lei è cominciata la quarantena.
Coronavirus, a Ostia divieti ignorati: decine di persone a passeggio, folla nella strada dello shopping
Il 20 marzo l’accusa di epidemia colposa era stata contestata a un 76enne di Codogno contagiato che dopo essere stato dimesso dall’ospedale invece di rimanere in quarantena obbligatoria è andato a passeggiare in un paese poco distante.
Il giorno dopo un caso analogo è accaduto a Lavinio quando i carabinieri hanno sorpreso in strada e senza mascherina un 60enne che appena pochi giorni prima era risultato positivo al Covid-19 ma era andato comunque a portare il cane a spasso. Il 26 marzo uno straniero dimesso dall’ospedale perché in buone condizioni nonostante fosse malato, vagava per piazzale Loreto a Milano anziché stare chiuso nella propria abitazione.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Aprile 2020, 01:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA